Ogni crisi arreca il germe della rinascita il cui seme riesce a rompere il
guscio più rigido; così come il coraggio e l’entusiasmo aiutano a superare
i momenti difficili rendendo la vita ancor più bella nel suo splendore.
Un buon avvio per tale superamento e che ognuno svolga al meglio il proprio
dovere.
Alcuni dovrebbero girare pagina per ridare al nostro territorio la giusta immagine:
coloro che con l’arroganza e con la violenza lo hanno sporcato di delinquenza,
coloro che in nome dell’evoluzione lo vogliono ferire con le trivellazioni,
coloro che in ogni momento lo hanno imbruttito di cemento,
coloro che senza rispetto hanno estinto piante e animali modificando il suo aspetto,
coloro che nei suoi uffici e nelle amministrazioni hanno svolto abusi di gestione.
Alcuni dovrebbero apportare maggior impegno, il nostro Promontorio necessita in modo assoluto del loro sostegno:
maggior collaborazione tra tutte le forze dell’ordine per ripulirlo dal disordine,
maggior devozione nella religiosità per farlo ritornare vero luogo di Spiritualità,
maggior controllo da parte di organi competenti per valorizzare e pubblicizzare i suoi prodotti naturali, latte, verdure, frutta, fiori e animali,
maggiore tutela per i centri storici e per i nuovi progetti, siano essi inerenti al suo ambiente, che suscitino antichi effetti e siano rispettati gli schemi architettonici,
maggiore accortezza nella sanità, nei suoi ospedali e nelle varie professioni di svolgere con più di amore le proprie mansioni.
Alcuni dovrebbero ancora sostenerlo come hanno già fatto in passato attraverso:
la cultura, la ricerca, lo sport, la musica, il folklore, il turismo, l’artigianato, l’informazione, la pastorizia e l’agricoltura;
dedicando l’entusiasmo e il tempo libero con passione, così che il Parco del Gargano possa essere sempre il fiore all’occhiello della Nazione.
In tal modo accoglierò il 2013 chiedendo aiuto al Signore,
per me e per tutti garganici, affinché possa essere migliore.
“All’Assoluto Padrone imploro clemenza, plachi il furore dell’offesa natura.
Allevi il dolore di chi è nella sventura, colmi il suo cuore di serenità.
Insegni a soccorrere con fattivo impegno chi senza chiedere ne ha tanto bisogno.
Aiuti a ritrovare la perduta speranza, il senso della fratellanza e quello della bontà.
Doni o Signore un anno migliore ricco di pace e di Amore.
Ridoni a tutti senno e serietà”.
Antonio Monte da Milano