Vivere a San Nicandro

ILMARKET DELLA NOSTALGIA 

Vivere a Sannicandro

Vivere a Sannicandro non è facile. Ma però non è neanche difficile. Ma allora è facile o è difficile? Non lo so. Se ascoltiamo il parere di quelli che ci vivono tutto l'anno, dicono che il paese è morto, non c'è rimasto più nessuno, la sera è un deserto e giriamo tutti in macchina a vuoto come dei cretini. Se invece ascoltiamo il parere di quelli che se ne sono andati, al Nord o in Germania, gli emigranti diciamo, quelli che tornano nel paesello solo d'estate, secondo loro il paese è arretrato, le strade sono piene di buche, non c'è un pronto soccorso, non ci sono servizi, ti rubano l'auto, e la gente è maleducata e scostante, in più le spiagge sono sporche. Ma allora quale è la verità? Non lo so. Chi ha ragione? Come stanno veramente le cose?  Non lo so. Tutti sono d'accordo su un fatto però: col passare degli anni e dei decenni il paese è sempre più vuoto. L'emorragia di giovani che se ne vanno a vivere altrove non si ferma e dai 20 mila abitanti circa del 1970 siamo oggi a meno di 10 mila. In compenso dal 1970 ad oggi il numero di abitazioni è triplicato.  Il risultato è che per oltre la metà sono vuote e il mercato immobiliare è totalmente crollato. Come è potuto succedere tutto questo? Non lo so.  Quali sono i rimedi possibili? Secondo alcuni bisogna puntare alla valorizzazione delle tradizioni e della moda, indirizzando massicci investimenti finanziari nel costume tradizionale cosiddetto della PACCHIANA, per ottenere il riconoscimento dell’abito quale patrimonio dell'umanità e la conseguente quotazione in Borsa. Inoltre, sempre secondo questi economisti, bisogna investire nella produzione intensiva di PUPURAT e puntare a un forte export verso la CINA.  Ma basterebbe tutto questo? Non lo so. Altri economisti, più realisti, sostengono che lo sviluppo e la rinascita si ottengono con il turismo. E allora propongono di puntare tutti gli investimenti sullo sviluppo turistico di SKIAPPARO . E come? puntando al cosiddetto turismo dell'orrore detto anche DARK TOURISM. Trasformando l'ecomostro in un'attrazione turistica coinvolgendo le scuole e gli investitori stranieri. Ma basterebbe? Non lo so. Intanto l'olio d'oliva è arrivato a 10 euro al litro ma non si riesce a venderlo facilmente a quel prezzo per colpa della guerra in Ucraina. Come andrà a finire? non lo so. Stay tuned.

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