Fin quando non la vivi di persona non puoi assolutamente dire ciò che è accaduto o poteva accadere nella peggiore delle ipotesi.
Per anni purtroppo, ho assistito e letto di gravi incidenti che hanno strappato a questa terra migliaia di vite, molte della quali molto giovani, e nella serata di ieri 16 marzo 2021, se non avessi avuto la fortuna e la freddezza, sicuramente non avrei potuto raccontarlo.
Purtroppo di queste tristi notizie se ne leggono e se ne assistono ancora, troppe secondo me, scomode per altri ma tragiche per come me ha vissuto un’esperienza pericolosa e triste sotto tanti punti di vista.
Si esce fuori dal proprio paese per portare il pane a casa e si percorrono migliaia di chilometri al mese, dopo una giornata di lavoro, come il sottoscritto, tanti fanno rientro alle proprie case, dalle proprie famiglie , e in un attimo la vita può cambiare, può cambiare la tua e quella dei tuoi cari, dei tuoi amici, dei tanti conoscenti che dopo aver appreso della notizia si sono precipitati a chiedere cosa fosse accaduto e soprattutto se non fosse accaduto il peggio!
Ebbene, rientrando a San Nicandro Garganico, dopo il rettilineo che parte dal primo casello direzione Portone Perrone, nella prima curva sbuca di colpa un cinghiale di enormi dimensioni procurando inevitabilmente l’impatto con la mia autovettura facendola sbandare fino a farla salire sul lato del mio senso di marcia su una barriera di pietre adagiate tra l’erba schivando un palo ma per atterrare sulla strada dopo averla vista quasi cappottare. Ovviamente tra il descriverlo e viverlo vi è una grande differenza, vi è un mondo di paure e di sensazioni che passano davanti agli occhi e posso dirvi che non è una bella sensazione. Non è stata una bella sensazione anche dopo che sono sceso dalla macchina e incamminandomi verso la bestia oramai morta sull’asfalto, nel buio e nel freddo, ho dovuto segnalare di continuo alle auto in arrivo che vi era un pericolo a pochi metri! Definirlo inferno forse è esagerato, ma più o meno ci siamo capiti.
In quel momento pensavo a coloro i quali sopraggiungevano, potevano causare altri incidenti con la carcassa sulla strada e le decine di massi sparsi sulla strada a causa del mio impatto. La salute e la sicurezza prima di ogni altra cosa mentre a oltre dieci metri si udivano altri cinghiali intenti a scavare il terreno alla ricerca di cibo.
Devo ringraziare l’Arma dei Carabinieri che è arrivata dopo la mia telefonata al 112, devo ringraziare gli amici più stretti che si sono precipitati ad aiutarmi nel fare le segnalazioni di pericolo prima dell’arrivo delle Forze dell’ordine e della stupenda macchina organizzativa dell’AVERS che grazie al suo attento presidente Michele Scarabino, hanno prestato supporto di sicurezza e pulizia del manto stradale.
Da questa mia esperienza non posso che ringraziare davvero tutti, nessuno escluso, ma non posso però che sottolineare la scarsa attenzione a questo annoso problema da parte di tutti gli Enti preposti!
Quanto vale la vita di un essere umano difronte all’essere animale chiamato cinghiale? Quanto vale la vita di un essere umano difronte al pericolo nascosto dietro le erbacce, dietro un albero, nel buio, ovunque!
Associazioni di animalisti pronte a puntare il dito contro i cacciatori o contro i comitati che vorrebbero ridimensionare il pericolo con battute di caccia. Signori, il popolo dei cinghiali è aumentato in maniera esponenziale, e purtroppo sono sempre più pericolosi.
Non dimentichiamo i nostri giovani morti in recenti incidenti causati dai cinghiali qui nel nostro territorio. Non dimentichiamo tutte quelle famiglie che oggi piangono i loro cari e pagano ancora tutti i problemi che sono stati scaturiti da un impatto con l’animale.
La Regione Puglia, La Provincia di Foggia, il Parco Nazionale del Gargano, il Comune, l’Anas, tutti Enti Statali che ad oggi si rimbalzano la palla da un ufficio all’altro senza giungere ad una soluzione. Eppure i morti sono lì, gli incidenti sono lì, i feriti sono lì, tutto documentato, tutto registrato. Gli agricoltori piangono per i loro raccolti, eppure tutto tace! A poterlo raccontare si è fortunati, a non poterlo fare molto meno!!
Sarà un mio impegno personale per dare il massimo contributo personale e pubblico per l’Associazione AVERS di San Nicandro Garganico. Un Encomio che si somma sicuramente a tanti altri, che questi ragazzi, queste persone, oggi fanno un lavoro di volontariato interessantissimo mettendo a rischio la loro vita sulle strade, sui boschi, nel fuoco, nelle acque, tra terremoti e catastrofi sostituendosi spesso alle forze dell’ordine o alla stessa Polizia Municipale tipo San Nicandro Garganico che non ha più personale da poter impegnare!
La mia disavventura non si fermerà a questo semplice racconto, ve lo assicuro. Ci faremo portavoce di tutti quei familiari che hanno perso un loro caro o hanno avuto disavventure simili alla mia.
La vita è una sola e va tutelata. Un ultimo messaggio lo voglio dare a tutti quelli che alla guida dimenticano o lo fanno per pigrizia non allacciando la cintura di sicurezza.
Senza la cintura, sicuramente, non avrei potuto raccontarvi tutte queste mie emozioni. Allacciatela sempre.
Gino Carnevale