L’Italia con il decreto legislativo 90 del 2017, ha recepito la direttiva europea 2015/849 del Parlamento europeo e del Consiglio (c.d. IV Direttiva AMLD).
Il decreto legislativo sopra citato reca “Attuazione della direttiva (UE) 2015/849 relativa alla prevenzione dell'uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attivita' criminose e di finanziamento del terrorismo e recante modifica delle direttive 2005/60/CE e 2006/70/CE e attuazione del regolamento (UE) n. 2015/847 riguardante i dati informativi che accompagnano i trasferimenti di fondi e che abroga il regolamento (CE) n. 1781/2006. (17G00104)” pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.140 del 19-6-2017 - Suppl. Ordinario n. 28 entrerà in vigore il prossimo 4 luglio.
Dalla data del 4 luglio , dice il novellato articolo 49 del decreto legislativo n. 231 del 2007 («Limitazioni all’uso del contante e dei titoli al portatore») sarà «ammessa esclusivamente l’emissione di libretti di deposito, bancari o postali, nominativi ed è vietato il trasferimento di libretti di deposito bancari o postali al portatore che, ove esistenti, sono estinti dal portatore entro il 31 dicembre 2018»
I libretti al portatore scompaiono perché ritenuti in contrasto con la IV direttiva europea sul risparmio in tema di prevenzione del riciclaggio internazionale e del finanziamento al terrorismo.
Questo significa che se si va in banca o, alle poste a chiedere l’apertura di un libretto di risparmio dopo il 4 luglio sarà consentito farlo solo nella forma del libretto di deposito nominativo. Per chi è in possesso di un libretto al portatore ha ancora più di un anno per andare in banca e trasferire i soldi su un conto corrente oppure chiedere il cash cioè entro il 31 dicembre 2018.
Il dipendente della banca/posta, nel rilasciare il libretto nominativo – unica via, come detto, per avere a breve un libretto di risparmio – dovrà eseguire tutta la procedura di identificazione sia del richiedente che dell’eventuale beneficiario. Saranno quindi bandite tutte quelle soluzioni che, per decenni, hanno consentito facilmente di impedire la tracciabilità attraverso l’intestazione di denaro, utilizzando titoli di credito «al portatore» che vengono pagati semplicemente a chi esibiva il titolo allo sportello bancario o postale.
Alla fine del 2010 i libretti al portatore in circolazione erano circa 26 milioni.
Attualmente, è vietato detenere libretti al portatore per importi superiori a 1.000 euro.