La maggior parte degli italiani trascorre le proprie vacanze al mare e, ad essi, si aggiungono fortunatamente molti turisti stranieri provenienti da ogni parte del mondo – sì del mondo -, perché le spiagge italiane, da tempo, sono meritatamente mete ambite. A tutti i frequentatori delle spiagge ( italiani e stranieri), va assicurata nella maggiore misura possibile la fruibilità in sicurezza degli arenili e delle acque prospicienti, così come va assicurata la pulizia. Ma con l'arrivo della stagione balneare si ripropone l'annoso problema della pulizia delle spiagge libere, del servizio di salvataggio, della delimitazione delle acque destinate alla balneazione e, della realizzazione dei corridoi di atterraggio... incombenze tutte a carico dei comuni, ma che purtroppo non vengono garantiti!
Addirittura per il servizio di salvataggio, i comuni non solo non lo garantiscono, ma non si premurano nemmeno di apporre dei cartelli con la scritta in diverse lingue (almeno italiano, inglese e tedesco) "spiaggia senza servizio di salvataggio"! Cartelli anche indicanti il divieto di lasciare sulle spiagge libere, oltre il tramonto del sole, ombrelloni, sedie sdraio, tende o altre attrezzature ed occupare la fascia di spiaggia (battigia) destinata al libero transito. L'art. 328 del C.P. ci starebbe tutto...P.S. Quasi tutti i comuni sono convenzionati con i Tribunali per l'utilizzo di condannati (affidati ai servizi sociali per scontare la pena ex legge 354 del 1975 o, nelle ipotesi di cui art. 165 del C.P.) per lavori socialmente utili... Impiegare queste persone a mare d'estate è così difficile?