E' davvero un'Italia a 5stelle?

Mentre Christo s'è fermato a Monteisola (Lago D'Iseo), la belle Hélène Boschì viene fischiata perfino al suo cospetto. Cari lettori, qualsiasi sia il vostro tifo, vi informo che non c'è più il governo eletto da Nessuno (UE). Dal Sulcis all'ombra della Mole piovono stelle peggio della notte di San Lorenzo. E ce ne son per tutti.

Il dubbio è: "saranno nane bianche, comete di passaggio, quasar accecanti...o buchi neri che inghiottiranno tutto?"
Solo il tempo lo dirà.
Intanto notiamo che questa nuova forma di comunicazione politica ha fregato Galileo, piombando prepotentemente dal basso verso l'alto.
Il Genius Loci del grillismo consiste proprio nel far assurgere il popolo tutto a èlite.
Se prima c'erano Re Umberto e l'arrotino, oggi il sindaco di Roma gira in Yaris vecchio modello vestita quasi con l'abaya.
Ma una mente assetata di informazione buca queste apparenze e skippa oltre: laddove questa geniale operazione di marketing viene attuata dalla società di Davide Casaleggio. Personaggio che naviga veloce e silenzioso nel mare dell'IT. 
Nel nuovo polo c'è un pauperismo che diffonde ideologicamente i vari NO a quasi tutto. Alla TAV (Appendino), alle Olimpiadi e al nuovo quartiere di Tor di Valle progettato da Libeskind con annesso, nuovo stadio della Roma (forse Raggi). Insomma, molto Liberal e poco Liberale. Sembra.
Questa presa di potere dal basso rende felici gli elettori incazzati di destra e quelli annichiliti di sinistra. Facendo convergere al MoVimento i voti di entrambi e rigirare nella tomba Giorgio Gaber.
Geniale, no...?
Ma siamo proprio sicuri che il popolo stesso rappresenti e tuteli i suoi corrispettivi sociali?
Storia e storiografia non cambiano opinione, e ci ricordano che in anni ormai lontani, il Senato del Regno fu un consesso talmente prestigioso da non sfuggire perfino al plauso di Churchill.
Addirittura Togliatti ne constatò l'altissimo profilo. E Andreotti (De Prima Res-Pùbica, cap.I) narra che, dovendo epurarlo, quantomeno nei membri nominati dal Re tra il 1922 ed il 1943, stentò moltissimo nell'impresa.
Alla fine chiese un nome "molto fascista e pochissimo noto" per chiudere la faccenda.
E i lecchini sia ex fascisti che di sacrestia (alla sua corte nel Ministero di G.e Giustizia), gli fecero il nome di Valagussa.
Col matitone blu scrisse a margine della proposta: "Non posso epurare uno dei più illustri anatomisti del mondo, ci faremmo ridere appresso!".
Capirete che quel Senato contò tra i suoi membri: Verdi, Manzoni, Carducci, Marconi (altro che IT...), Galileo Ferraris, Corbino, Croce, Gentile, Cesare Abba, Beria d'Argentine, Durand de la Penne, Armando Diaz, Luigi Einaudi, Savorgnan di Brazzà, Giuseppe Saracco, Giovanni Verga, Guido Visconti di Modrone, Giuseppe Volpi di Misurata...e tante altre stelle che manco la galassia di Andromeda.
C'erano tutte le scienze e i mestieri umani, al top.
Anche i piu' eclettici e solo apparentemente distanti dalla "politica", come la musica, la matematica, l'astronomia (che coincidenza), l'archeologia, la topografia, il disegno, l'anatomia comparata, l'antropologia...
La maggioranza assoluta dei Senatori era composta da docenti alle Università.
L'idea di avere una Camera di Cervelli, esogena da contingenze politiche, non fu dei Savoia.
Fu un'intuizione di Napoleone. Ma il merito indiscusso dell'ex Dinastia fu di averla mantenuta dal primo all'ultimo istante del periodo statutario (1848-1946).
Churchill, il nostro amico di citato sopra, commentava pubblicamente: "Mentre noi abbiamo una Camera cui si accede automaticamente per merito ereditario, l'Italia ha -unico paese al mondo- un autentico Areopago, dove il merito viene sia premiato per pubblico esempio che sfruttato per pubblico bene. A ciò si deve l'alto livello della Legislazione Italiana." (discorso ai Comuni del 10 gennaio 1936).
Persino la Repubblica ne riconobbe l'alta funzione quando, pur nelle modeste dimensioni di CINQUE membri, previde di ispirarsi a quel modello di profonda cooptazione.

Vediamo se il Penta di oggi saprà fare uguale o meglio.

Nel frattempo Auguri a tutti.

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