CBD market della nostalgia: una cena così
Ma cari amici della pagina, fedeli appassionati del market della nostalgia, voi vi chiederete: ma in questa famosa cena del 17 agosto 2024 al ristorante LACOSTA che cosa vi siete mangiati di tanto memorabile, quale menu vi è stato servito. Purtroppo essendo quasi tutti i commensali a dieta, inclusa L’assessora Lella, siamo stati costretti a limitare e di molto l’intero menù e a restringere le nostre scelte a pochi ma ben mirati piatti a base di pesce tutto rigorosamente a km zero. Ciò premesso ecco a voi signore e signori, la progressione in stretto ordine cronologico dei piatti che ci sono stati serviti: abbiamo esordito con 5 porzioni direi abbondanti di crudo di mare; a seguire bis di polpo ( 50% grigliato 50% in umido); terza portata 5 piatti di carpacci di mare in salsa locale; 4 piatti di impepata di cozze (l’assessora Lella non ha ritenuto di assaggiare, lei mangia solo cozze di lago e quelle di quella sera erano provenienti dagli allevamenti delle Isole Tremiti); 5 portate di frittura mista di paranza e altrettante di ali di totano garganico; il tutto accompagnato da bruschette pomodoro e rucola accompagnate con olive nostrane raccolte a mano. Per quanto riguarda il vino dopo un esordio con un bianco antico di una famosa cantina di San Severo che non posso fare il nome per ovvi motivi, a un certo punto Mattew, il mio amico di sempre, ha insistito perchè assaggiassimo tutti uno strabiliante rosè targato premiata cantina Leone de Castris, che alla fine mi sono portato la bottiglia vuota a casa per ricordo. Ormai si era fatta quasi mezzanotte e nel ristorante eravamo rimasti solo noi. A quel punto che fai, un dolce non lo vogliamo assaggiare? e come no ! ed ecco un vassoio di dolci tipici locali freschi di forno sul quale svettavano pupurati e cantucci alle mandorle e un altro misterioso dolce nero fatto a quadratini direi a dadi che ancora oggi mi chiedo cosa fosse e sul quale non ho osato fare domande per non mettere a nudo tutta la mia ignoranza. Bene. Non resta che chiudere con l’immancabile digestivo alla cicoria di San Giuseppe che essendoci stato offerto dalla casa è stato in assoluto quello che mi è piaciuto di più e mi ricordo tuttora. Siamo usciti dal ristorante scendendo gli scalini esterni e a passi lenti e distratti, chiacchierando e ridendo, siamo stati inghiottiti dai vicoli deserti del Borgo ANTICO per scomparire infine nella notte oscura.