La tari (acronimo di tassa sui rifiuti “è destinata a finanziare integralmente i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.”).
“Ogni Comune determina le tariffe in base a superficie e quantità di rifiuti prodotti o a quantità e qualità di rifiuti per unità di superficie, in relazione ad usi e tipologia delle attività e al costo del servizio sui rifiuti.
Il pagamento della TARI, ai sensi dell'art. 1 c. 641 L. n. 147/2013, spetta a chiunque sia in possesso, o detenga a qualsiasi titolo (ad esempio, locazione, comodato d’uso, usufrutto, proprietà, ecc.), locali o aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti urbani. Per essere più specifici, deve pagare la TARI chi possiede:
- locali, da intendersi tutte quelle strutture fissate al terreno e chiuse almeno su tre lati;
- aree scoperte, ovvero aree su cui non sono presenti edifici o strutture edilizie, spazi circoscritti che non rappresentano parte integrante del locale, destinati a qualunque utilizzo, che forniscono rifiuti urbani e assimilati.
È obbligato a pagare la TARI chiunque occupi l’immobile, a prescindere se sia inquilino in affitto o proprietario. Nello specifico, è obbligato al pagamento:
- il proprietario dell’immobile che occupa l’immobile;
- l’affittuario che possiede un contratto di locazione superiore a 6 mesi. Qualora, infatti, l’inquilino abbia un contratto di locazione inferiore a 6 mesi non è costretto a pagare la TARI, in quanto spetterebbe al proprietario dell’immobile.
La superficie calpestabile rappresenta la base di calcolo della tassa sui rifiuti, poiché fa riferimento ai metri quadrati netti all’interno delle mura. Nel caso di utenze domestiche, oltre alla superficie dell’immobile si tiene conto anche del numero di occupanti. Sono considerate attendibili, nonché fonti per l’applicazione della TARI, le superfici che sono state accertate o dichiarate al momento del pagamento delle precedenti tasse (TARES o TARSU). Fanno eccezione le variazioni avvenute in seguito.
C’è da aggiungere, poi, che alla TARI viene applicato anche l’addizionale provinciale, nella misura del 5% dell’imposta. Tale cifra sarà corrisposta alla Provincia per i servizi che svolge per la protezione, tutela e igiene ambientale (articolo 19 del Decreto Legislativo 30/12/1992, n. 504).
In linea di massima è possibile individuare i casi più comuni, dividendo la TARI in tre tempistiche diverse:
- 1° rata da pagare entro la fine di aprile;
- 2° rata da pagare entro la fine di luglio;
- 3° rata è il saldo da versare entro la fine dell'anno.
In ogni caso, almeno una rata deve essere fissata dopo il 30 novembre di ciascun anno, eventualmente anche nell'anno successivo, di modo che il saldo sia determinato sulla base delle delibere tariffarie pubblicate alla data del 28 ottobre.”
Nel nostro Comune le lettere, per il pagamento della tassa, sono state consegnate alla Posta privata con enorme ritardo (settembre) e quest’ultima ancora non termina la distribuzione capillare. Ogni contribuenti nell’accettare la lettera e nell’analizzare i costi ha notato un aumento medio, dai 50 ai 100 € !!!!- Eppure questo aumento, all’oscuro alla maggior parte dei cittadini, è arrivato come un fulmine a ciel sereno.
Nel Consiglio comunale, nel quale si son votate le diverse tipologie di tariffe, il Primo cittadino disse (ricercate su You Tube), senza allarmare nessuno, che l’aumento era di poche unità di €. Ora con l’arrivo della letterina di Babbo Natale noto un silenzio assoluto da parte dei cittadini, dalle associazioni sindacali, dai partiti vari e addirittura dall’opposizione in Consiglio comunale: formata da segmenti sghembi che non dicono nulla nemmeno sui vari social. Tutto al grido “Tutto va bene Madama la Marchesa”. Tutti zitti!!!!!!
Anche la maggioranza del Governo cittadino muta: forse diversi consiglieri non hanno neanche sentito il bisogno di andare a studiare la problematica. Alzata la mano per poi ottenere delle prebende? Spero di no!!! E pensare che una componente della tassa viene determinata dal numero dei componenti sullo stato di famiglia. Ma se ogni anno la popolazione viene a diminuire come fa da aumentare la tassa? Vuoi vedere che magicamente le superfici calpestabili aumentano senza che nessuno, in casa, se ne accorge?
“Nulla è più facile da spendere del denaro pubblico. Non sembra appartenere a nessuno. La tentazione di elargirlo a qualcuno è enorme.”
Prof. Gambuto Antonio ( Nino) –Liberale-