Arrivederci caro professor Tritto

Erano le festività natalizie che ci fecero rincontrare e ricordare insieme i momenti di vita scolastica e tu con il solito entusiasmo ci dicevi che eri soddisfatto di quanto hai fatto per la scuola e lamentavi con noi il sistema che oggi si è creato nella scuola pubblica.

Tu ci assillavi sempre con la frase "ragazzi studiate che vi troverete bene" e per noi in quei momenti magari le tue ore di lezione ci sembravano interminabili e se avevi un’ora a disposizione eccoti pronto a sostituire il collega di turno per continuare a torturarci con le tue spiegazioni e se vedevi facce smarrite si ricominciava tutto di nuovo fino a quando tutti avevano appreso ed allora ti rasserenavi.

Ebbene quello che ci hai trasmesso nel corso degli anni a noi tutti è servito non solo sotto l’aspetto culturale, ma come esempio di vita, le tue frasi, i tuoi rimproveri ma anche i tuoi sorrisi ed i tuoi complimenti, che spesso ci facevi rimarranno sempre a noi e non saranno di certo un libro che una volta letto viene accantonato. A noi non hai dato il tempo di ringraziarti ed è per questo che ci siamo permessi di farlo con questi pensieri che ci hanno accomunati e per te ricordiamo una poesia che ci hai distribuito dicendoci che era molto bella ma che per noi al momento ci era difficile da comprendere.

Se - If  Lettera al figlio

Se riesci a non perdere la testa quando tutti intorno a te
la perdono e ti mettono sotto accusa.
Se riesci ad avere fiducia in te stesso
quando tutti dubitano di te,
ma a tenere nel giusto conto il loro dubitare.
Se riesci ad aspettare senza stancarti di aspettare
o essendo calunniato a non rispondere con calunnie,
o essendo odiato a non abbandonarti all'odio,
pur non mostrandoti troppo buono,
né parlando troppo da saggio.
Se riesci a sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni.
Se riesci a pensare senza fare dei pensieri il tuo fine.
Se riesci ad incontrare il successo e la sconfitta
e trattare questi due impostori allo stesso modo.
Se riesci a sopportare di sentire le verità
che tu hai detto distorte da furfanti
che ne fanno trappole per sciocchi o vedere le cose
per le quali hai dato la vita distrutte e umiliarti
a ricostruirle con i tuoi strumenti oramai logori.
Se riesci a fare un solo fagotto delle tue vittorie
e rischiarle in un solo colpo a testa e croce
e perdere e ricominciare da dove iniziasti senza
mai dire una sola parola su quello che hai perduto.
Se riesci a costringere il tuo cuore, i tuoi nervi,
i tuoi polsi a sorreggerti anche dopo molto tempo
che non te li senti più ed a resistere
quando ormai in te non ce più niente
tranne la tua volontà che ripete "resisti!"
Se riesci a parlare con la canaglia
senza perdere la tua onestà
o a passeggiare con i re
senza perdere il senso comune.
Se tanto nemici che amici non possono ferirti
se tutti gli uomini per te contano
ma nessuno troppo.
Se riesci a colmare l'inesorabile minuto
con un momento fatto di sessanta secondi
tua è la terra e tutto ciò che è in essa
e quel che più conta sarai un uomo, figlio mio.
Poesia di Rudjard Kipling

Grazie di cuore caro professor Matteo Tritto da quei ragazzi della 5^ B anno 1988, che se oggi sono diventati Uomini e Donne è sicuramente anche merito tuo.

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