Ma il codice in materia di protezione dei dati personali c.d. “codice della privacy”, ha ancora senso tenerlo in vita? Di quale privacy stiamo parlando?
Telecamere di sorveglianza, sistemi di rilevazione delle infrazioni al codice della strada, ora anche il tagliando assicurativo digitale – per scongiurare l’evasione dall’obbligo dell’assicurazione per RCA - mandano in soffitta, ove ce ne fosse stato bisogno, il diritto alla privacy dei cittadini.
Un po’ per la crisi, un pò per furbizia ansi, direi per incoscienza, circa tre milioni di auto in Italia circolano senza assicurazione. Il legislatore ha cercato di porre rimedio a tale fenomeno rendendo più facili i controlli sia da parte delle forze dell’ordine ma, anche da parte delle compagnie assicuratrici con la previsione del c.d. tagliando digitale.
L’art. 31, comma 1° del decreto legge n. 1 del 24.01.2012 – c.d. decreto liberalizzazioni - recita: “Al fine di contrastare la contraffazione dei contrassegni relativi ai contratti di assicurazione per la responsabilità civile verso i terzi per danni derivanti dalla circolazione dei veicoli a motore su strada, il Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentito l’ISVAP, con regolamento da emanare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto legge, definisce le modalità per la progressiva dematerializzazione dei contrassegni, prevedendo la loro sostituzione o integrazione con sistemi elettronici o telematici, anche in collegamento con banche dati, e prevedendo l’utilizzo, ai fini dei relativi controlli, dei dispositivi o mezzi tecnici di controllo e rilevamento a distanza delle violazioni delle norme del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285. Il regolamento di cui al primo periodo definisce le caratteristiche e i requisiti di tali sistemi e fissa il termine, non superiore a due anni dalla data della sua entrata in vigore, per la conclusione del relativo processo di de materializzazione”.
Il tagliando digitale, che non è altro che un contrassegno assicurativo sotto forma di chip, istallato su ogni veicolo, consentirà alle imprese di assicurazione la verifica in tempo reale se il veicolo interessato è in regola o meno con il pagamento del premio assicurativo ed, alle forze dell’ordine fornirà un ulteriore mezzo di controllo tramite tutor, autovelox, telecamere ztl (zone a traffico limitato), sistemi di rilevamento dei caselli delle autostrade e strade (es. tangenziali) sottoposte al pagamento del pedaggio.
Ma come tutti i sistemi elettronici di controllo, se da una parte aiuta a prevenire infrazioni dall’altra crea problemi di non minore rilevanza.
Infatti la costante rilevazione della posizione del veicolo ad esempio, si scontra con il diritto alla riservatezza degli automobilisti e delle persone presenti nelle autovetture in circolazione e, quindi la sua attuazione pratica a mezzo di un regolamento attuativo, che ne disciplini l’impiego, deve tener conto delle indicazioni del Garante della privacy, deve contenere limiti alle verifiche elettroniche e, soprattutto alla conservazione ed utilizzo dei dati registrati.
La norma dovrebbe entrare in vigore dal 2014.