A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca

A PENSAR MALE SI FA PECCATO MA SPESSO CI SI AZZECCA

Questo “aforisma”, plagiato, che viene attribuito ad Andreotti (da esperto politico qual era) di fatto l’ha presa dal libro di Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno (‘600): novelle astute, ridicole e piacevoli.  Usate opportunamente nelle vicende politico-amministrativo fa sempre un figurone. In questo  periodo, l’opinione pubblica e i mass media, discutono sulla bozza della manovra finanziaria che a giorni verrà discussa in Parlamento. Molti la definiscono: immaginativa e mediocre. Il Capo del Governo viene paragonata “come la quintessenza del trasformismo italiano -malattia che ci portiamo dietro dai tempi di Giolitti-.“ .Tre gli esempi eclatanti della retromarcia: 1-Salvaguardare gli interessi dell’élite vicini agli snodi del potere economico-finanziario ( gli extraprofitti delle banche le quali hanno ottenuto dalla BCE soldi in prestito a tassi vicini allo zero e rivendono al 5-6 % sotto forma di mutui o prestiti) e dell’industria energetica ( gli extraprofitti prodotti dall’impennata, ingiustificata, dei costi energetici -una vera e propria speculazione sul ceto medio italiano). 2- La creazione di microtasse – invisibili- ma che nel quotidiano familiare a fine mese pesano: aumento del costo degli assorbenti, pannolini, coppette per l’allattamento. Beni essenziali per donne e madri!!! E poi nelle loro elucubrazioni osannano la FAMIGLIA. 3- Velo pietoso sulle PENSIONI e sui meccanismi macchiavellici per evitare di far andare in pensione anticipatamente i lavoratori. E che dire della ipotetica e pasticciata riforma istituzionale. Quando ci si presenta ai cittadini-elettori presentando il programma bisogna esse seri e onesti. Non bisogna scrivere ciò che poi non si farà. A ogni livello politico-amministrativo ciò avviene. Anche nel nostro “Paesino”. Io sono stato uno dei firmatari (me ne pento) del programma del Primo cittadino: Il concetto primario era di analizzare bene il bilancio “vero” e di eliminare sprechi e costi superflui. Ora invece sta facendo “l’inversione ad U”. In un paese che, giorno dopo giorno, vede diminuire, non i residenti sulla carta, bensì quelli reali si deve prestare maggior attenzione ai costi. Si dovevano gestire, in economia, tutti i servizi di riscossione. Migliorare la manutenzione della fogna bianca (recentemente abbiamo assistito ai danni avuti). I servizi cimiteriali. L’illuminazione pubblica. L’apparato dirigenziale e burocratico. Purtroppo c’è chi reputa che stando ogni giorno su Facebook o su Instagram possa dire e convincere i cittadini a dire: Tout va très bien madame la marquise! Un’amministrazione di centro-sinistra deve prioritariamente tagliare i costi e gli sprechi. Evitare di dare in concessione, ad esterni, servizi vitali per le casse comunali. Termoli, quattro volte più grande di San Nicandro, gestisce in economia le riscossioni (stesso ex nostro dirigente). Il fiore all’occhiello doveva essere di “cacciare” la Soget e riscuotere in economia diretta (leggete il programma). Non vorrei che tra qualche lustro si parli ancora di dissesto. Peccato che la componente minoritaria, presente in consiglio comunale, sia distratta e poco pungente nell’analizzare la situazione amministrativa sui grandi problemi. Qualcuno spesso ripete “Si predica bene. Si razzola male”.

   Prof. Gambuto Antonio (detto Nino). Liberale.



 

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