FEDERICO II, i gatti e il ritardo al ristorante
Nelle notti di agosto nel Borgo antico di SANTO NICANDRO, girano solo i gatti. Escono dall’ombra e per poco li vedi sotto la luce gialla dei lampioni federiciani. Poi spariscono e nessuno sa dove. Passeggiare d’estate, nell’ombra della sera della Terravecchia rischi di fare tardi al ristorante. Vedi cara LELLA, narra la leggenda, (madonna quanto è tardi, al ristorante ci stanno aspettando…) che l’Imperatore, che era sposato con rito religioso con una di Polignano a mare, in questo castello di SANTO NICANDRO ci teneva la sua amante, una certa ILDECONDA detta la bionda. Il cui fantasma abita ancora e nelle stanze del castello. Ma veramente? Questa fanciulla, cara LELLA, era di umilissime origini, era bellissima e tutta acqua e sapone. Era di San Marco in Lamis, un piccolo paese qua vicino sulle montagne, esattamente sulla strada che porta a SAN GIOVANNI ROTONDO, che come sicuramente saprai ospita le reliquie di PADRE PIO. Ma pensa... Ma pensa te! Alla moglie ignara, l’IMPERATORE diceva che veniva a caccia sul GARGANO ma non specificava a caccia di che cosa. Sta di fatto che un bel giorno, uno dei suoi più fidi collaboratori, un certo OTTONE detto NASONE, tradisce il giuramento di segretezza e di eterna fedeltà all’IMPERATORE e fa il ruffiano. E così la moglie viene a sapere dell’amante sammarchese che il marito teneva gelosamente custodita nel MISTERIOSO CASTELLO di SANTO NICANDRO. che storia pazzesca! A quel punto il resto della comitiva alle nostre spalle, insospettito dalle esclamazioni di stupore dell’assessora LELLA e dall’estremo interesse della medesima verso la mia narrazione, con la scusa che siamo in ritardo per il ristorante, si avvicina a noi, in realtà, soprattutto mia moglie, per origliare. A quel punto per evitare contestazioni decido di interrompere il racconto fasullo proprio il display del mio cellulare si illumina e appare la scritta lampeggiante RISTORANTE LACOSTA. E’ tardissimo cronache del borgo antico - marcheting della nostalgia continua- * foto di Orsola Greco Grazie Orsola