LA MOGLIE DELLO SCRITTORE SANNICANDRESE di ep
Le speranze di fama e di ricchezza dello scrittore di provincia anche questa volta andarono deluse. Vediamo perché. Perché non basta il web, il catalogo online e la pubblicità dell’editore per vendere le 3mila o 4 mila copie stampate. Le quali finivano negli scatoloni, in garage, a dare fastidio e a intralciare il passo di chi deve raggiungere le casse di pomodori pelati e di salsa. E cioè della moglie. E purtroppo, una volta è capitato che, proprio a causa di tutte queste scatole di cartone piene di libri invenduti, una sera prima di Natale che era stanca e aveva la pressione bassa, la moglie, recatasi in garage per prendere un barattolo di pomodori pelati perché doveva preparare il “roto” con i lampascioni, promesso ai figli che aveva invitato a cena, è inciampata ed è caduta rovinosamente. In quel momento il marito si trovava nel suo studio, al primo piano, intento a scrivere e a lavorare a una nuova opera letteraria, di tipo autobiografico, dal titolo SCRITTORI DI PROVINCIA. Ed era così profondamente immerso in un intenso processo creativo, che solo dopo un po' si è reso conto delle invocazioni di aiuto. Decisiva è stata la vicina di casa che sentendo le urla ha cominciato a urlare all’indirizzo dello scrittore che, con le urla raddoppiate, si è finalmente deciso a soccorrere la povera moglie. Giunto precipitosamente in garage trovò la moglie dolorante, che nel frattempo si era faticosamente rialzata, e stava seduta sullo scatolone n. 3 contenente 60 copie del libro VITA MORTE E MIRACOLI DI LEONARDA CECE LA PRIMA DONNA FEMMINISTA DI SANTO NICANDRO, primo volume. Tutte invendute. Stranamente lo scrittore notò che la moglie seppur piangente e dolorante, teneva le mani nascoste dietro la schiena. Conoscendola da oltre mezzo secolo e forse più, lo scrittore ebbe un’esitazione. Una lieve esitazione prima di avvicinarsi. A quel punto la moglie, intuendo che lo scrittore aveva percepito la minaccia, facendo ricorso a tutte le energie residue e lottando contro il terribile odore di nafta, impugnò un tascapane d’epoca fascista appartenuto al suocero pastore la buonanima, che di mestiere aveva le pecore sulla via che porta a Cagnano Varano, a destra, ma ancora in ottime condizioni e tenendolo dalla parte della fibbia di metallo sferrò un violento colpo al marito nel tentativo di colpirlo alle tempie. Il tentativo però non riuscì in quanto lo scrittore, che la conosce bene, con uno scatto felino, indietreggiò schivando il colpo, ma purtroppo non riuscì ad evitare di battere la testa contro un pensile di truciolato color cachi, contenente altre copie invendute della sua opera prima dal titolo LE ORIGINI E LE TRADIZIONI ORIGINALI DI SANTO NICANDRO DAI TEMPI DEL MEDIOEVO E FINO AI GIORNI NOSTRI con una prefazione di un noto professore universitario dell’Università di Bari, titolare della cattedra di FILOLOGIA DELLE BUONE MANIERE E DEL GALATEO POST RINASCIMENTALE con specifico riferimento AI TERRITORI DI SANTO NICANDRO E CAGNANO VARANO. La moglie smise di piangere e lamentarsi solo quando si rese conto che il marito perdeva sangue da un orecchio. E a quel punto, alzatasi in piedi, lo soccorse e insieme risalirono la scala interna che dal garage porta all’abitazione, dove acqua ossigenata e garza alla mano l’amorevole moglie tenta, riuscendovi, di tamponare la ferita al padiglione dell’orecchio destro dello scrittore. Ed è proprio in quell’istante, nei minuti spesi a prestare le cure al marito che la moglie dello scrittore, matura la decisione che avrebbe cambiato non solo le sorti della letteratura sannicandrese ma anche e soprattutto il destino delle mogli degli scrittori locali: fondare l’AMSS (Associazione delle Mogli degli Scrittori Sannicandresi).