Si torna a parlare di barriere architettoniche

"Bisognerebbe focalizzare l'attenzione sugli edifici privati con destinazione d'uso pubblico"

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di protesta da parte di una sannicandrese disabile, Laura Nardella, e indirizzata al sindaco, riguardante le barriere architettoniche presenti nella nostra città.

<< Gentile Sindaco Gualano, 
Mio malgrado, sono costretta a reiterare la mia precedente segnalazione in materia di barriere architettoniche del 7 dicembre scorso,gentilmente pubblicatami, sono la sig.ra Nardella Laura,cittadina diversamente abile di San Nicandro Garganico. [ http://www.sannicandro.org/notizie/sociale/3180-barriere-architettoniche-torna-la-protesta ]
La ringrazio per la risposta da Voi formulata illo tempore per la quale non abbiamo avuto dei riscontri pratici, ma molto probabilmente,causa la mia elementare istruzione,non ho saputo spiegare quali sono i problemi reali per noi disabili,quindi Voi non Vi siete espresso sulla problematica che e' intrinseca nella segnalazione.La Vostra risposta era tesa alla sistemazione degli spazi e degli edifici pubblici (anche se importanti per la visitabilita' da parte dei disabili) ma bisognerebbe focalizzare l'attenzione sugli edifici privati con destinazione d'uso pubblico quali negozi, farmacie, ed altro poiche' sono quelli piu' frequentemente utilizzati dalla popolazione per gli usi quotidiani. 
Siccome trattasi di materia tecnica poiche' non conosco il regolamento edilizio comunale che disciplina anche i mutamenti di destinazione d'uso dei locali privati o dovrebbe, mi permetto, anche avendo una preparazione elementare come dicevo precedentemente, di citarVi alcune norme a riguardo. 
Nel caso di modifica di destinazione d'uso le norme di riferimento sono contenute nell'art.24.6 della legge 104 del 92,nell'art.1.3 del DPRn 503 del 96 e nell'art 21.1 della legge regionale n6 del 89. Le norme sopra citate riguardano sostanzialmente le modifiche destinate ad un utilizzo di carattere collettivo,con l'obbligo di osservare le prescrizioni di legge,mentre sia per la residenza che per altre attivita' non aperte al pubblico non e' previsto alcun adempimento. Di conseguenza i Comuni potrebbero inserire nel proprio regolamento edilizio tipologie d'intervento e prescrizioni tecniche applicative anche per i casi di modifica di destinazione d'uso senza opere,affinche' vengano abbattute le barriere architettoniche. 
Ad esempio nella regione lombardia con l'art.21 della legge regionale n 6 dell'89, prevede che il Sindaco si accerti delle caratteristiche di visitabilita' di ogni locale richiedente cambio di destinazione d'uso dando possibilita' al richiedente anche di visitabilita' condizionata, cioe' ponendo un pulsante all'esterno del locale ove il disabile possa fare richiesta di aiuto per l'accesso all'infrastruttura in maniera che gli venga agevolato l'ingresso tramite apposita pedana anche removibile. Avendo comunque cognizione della realta' sociale del territorio dove vivo potrebbe anche andare bene una semplice pedana in legno previo urlo dall'esterno del locale affinche' ci sarebbe concesso anche a Noi diversamente abili l'accesso a tutti i locali della nostra Citta'. 

Mi permetto di salutarVi con una frase di Primo Levi : SE COMPRENDERE E' IMPOSSIBILE,CONOSCERE E' NECESSARIO.

NARDELLA LAURA.>>

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