Sostegno: riconosciuto ricorso di due genitori

Il TAR bacchetta la scuola accogliendo il ricorso di due genitori sannicandresi

Non si sono scoraggiati di fronte alle mille difficoltà burocratiche e allo scetticismo di tanti, i genitori di un ragazzo disabile che, da soli, con l’aiuto del loro avvocato, hanno ottenuto una vittoria emblematica sulla scuola per vedere riconosciuto il diritto del figlio affetto da una grave disabilità contro la scuola che aveva decurtato le ore di sostegno, prevedendo, per giunta, addirittura la turnazione di due insegnanti di sostegno per coprire le ore assegnate.

Si tratta del secondo caso (dopo quello dell’estate scorsa, di un’altra bambina pugliese), in cui il Tar bacchetta l’amministrazione scolastica (dall’istituto scolastico locale, passando per il CSA provinciale, l’Ufficio scolastico regionale fino al Ministero) per la riduzione delle ore di sostegno scolastico al disabile riconosciute dalla ASL, accogliendo il ricorso dei genitori che vedere affermato un diritto che seppur garantito, spesso viene calpestato per ragioni di dotazione organica di insegnanti ed esigenze di bilancio che spingono (soprattutto grazie alle nuove e recenti disposizioni ministeriali) le gerarchie dell’amministrazione scolastica a “tagliare” quei costi che, per gli utenti, altro non sono che servizi, per di più essenziali.

Un problema diffuso, quello del sostegno insufficiente, che quest’anno si è acuito con una serie di “operazioni” che hanno ricondotto il sostegno ad un problema “contabile” scaricando sui dirigenti scolastici le responsabilità di una ripartizione discrezionale di un monte ore assegnato dalle gerarchie provinciali e regionali, magari anche rivedendo o aggirando le prescrizioni delle commissioni della ASL che formulano   le diagnosi ed indicando le necessità dei singoli utenti a seconda della gravità delle patologie.

E, come spesso accade, secondo un copione già visto, sono spesso i più deboli a pagare. Ma non questa volta.

Il Tribunale Amministrativo ha scritto parole chiare sull’argomento, riaffermando con fermezza che la natura di diritto fondamentale della persona del diritto al sostegno e all’assi - stenza scolastica dei disabili, necessita di una concreta attuazione in quanto una prestazione inadeguata o sottodimensionata rispetto alle indicazioni terapeutiche dell’organo tecnico (ASL) equivale a mancata erogazione del servizio.

“Il comportamento dell’amministrazione scolastica risulta illegittimo atteso che il diritto conculcato costituisce diritto fondamentale della persona e costituzionalmente protetto, con evidente priorità assoluta rispetto ad eventuali esigenze di bilancio o relative ad aspetti organizzativi dell’attività scolastica” sentenzia infatti il TAR Puglia, che aggiunge: “L’Amministrazione scolastica, pertanto, non dispone in proposito di discrezionalità alcuna, essendo tenuta ad erogare esattamente al minore il livello di intervento terapeutico e assistenziale indicato dalla ASL, configurandosi come secondario e recessivo ogni altro interesse antagonista, ivi compresa l’esigenza di contenimento di spesa o di non disponibilità finanziaria”.

Un risultato importante e straordinario quello dei genitori sannicandresi che hanno vista garantita al figlio disabile, anche per gli anni a venire, la possibilità di frequentare proficuamente la scuola, con l’assistenza dovuta, fornendo a tanti altri genitori un esempio di come a volte le battaglie si possono vincere, basta saperle combattere fino in fondo.

 

(Anna Lucia Sticozzi da La Gazzetta del Mezzogiorno)

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