Il Comitato Cure Compassionevoli è costituito da persone (genitori di pazienti e adulti) che sono in lista agli Spedali Civili di Brescia, quelle già infuse e quelle che, purtroppo, ancora non hanno acquisito le ordinanze di autorizzazione dei giudici del lavoro. Il Comitato Cure Compassionevoli, in collaborazione con Alleanza, ha promosso una maratona per una raccolta firme per la proposta di legge popolare, già depositata presso la Cassazione e notificata sulla Gazzetta Ufficiale.
La Proposta di Legge Popolare, grazie alla Giurista Annalisa Cutolo, che ha curato e studiato questo importante strumento di giustizia, mira all’accesso delle cure compassionevoli, senza i limiti normativi attuali che violano non solo gli articoli 2-3-29-30-32 della nostra carta Costituzionale, ma che violano altri 7 articoli internazionali.
Inoltre, la Proposta di Legge Popolare, ha un duplice obiettivo, recuperare il diritto leso dagli aventi diritto (ordinanze dei giudici di lavoro e agire sul decreto legge e legge sulle cure compassionevoli) applicando lo strumento legislativo per il diritto alla cura e all’equità della cura, integrativo a tutte le azioni finora svolte. L’azione di tutela si innesca quando, lo Stato e gli enti di rappresentanza, (in questo caso nella fattispecie l’AIFA, la Regione Lombardia e gli Spedali Civili) non svolgono appieno i loro compiti, essendo corresponsabili del diritto leso. L’obiettivo è vigilare sulle azioni di governo istituzionali e degli enti esigendo atti di chiarezza nei confronti dei cittadini, sia risolutori che risarcitori. Quando i diritti sono lesi vanno ripristinati.
Serviranno 50 mila firme, raccolte non tramite i canali internet ma nei luoghi pubblici su tutto il territorio nazionale, per chiedere la responsabilità allo Stato di rispondere alla scelta fatta nel 28 settembre 2011, quando venne firmata convenzione tra Stamina Foundation e gli Spedali Civili di Brescia con il nulla osta dell’Aifa, ma anche la corresponsabilità della Regione Lombardia e dell’AIFA stessa.
Sicuramente questa nuova iniziativa sarà da supporto e strumento normativo alle tante associazioni e movimenti nati sul territorio nazionale che difendono non solo il diritto alla vita, ma anche al diritto di poter essere tutelati dallo Stato che si è fatto garante di legiferare una sperimentazione, ma soprattutto per far rispettare il principio che tutti i malati hanno gli stessi diritti.
È illogico dover pretendere di ricorrere ad un giudice affinché si possa disporre l’autorizzazione a ricevere una terapia ad uso compassionevole...(non tutti hanno le stesse disponibilità economiche), per non parlare del fiume di denaro pubblico, gestiti dalla direzione del nosocomio di Brescia che paga profumatamente un avvocato per opporsi alle sentenze dei giudici che vanno a favore dei malati...una pratica che fotografa la massima inciviltà che un paese democratico può mettere in pratica.
Questa campagna per la raccolta delle firme punta a ristabilire il diritto leso dei malati che lo hanno acquisito e per quelli che invece ancora lo attendono. Questa è l’Italia dei paradossi che fa scendere in campo le stesse vittime dei vuoti legislativi e dei silenzi istituzionali, per contrastare la violazione e sopruso sui malati e soprattutto sui minori. Con la proposta di legge popolare si può gettare le basi per difendere un diritto sancito dalla costituzione, un segnale che dovrebbe essere condiviso da tutti i cittadini e non solo dai malati.
Mentre continua il governo a perder tempo con la commissione conoscitiva sul caso Stamina, presieduto da una ricercatrice ora senatrice all’interno della Commissione Igiene e Sanità, Elena Cattaneo che ha molto da spiegare agli italiani quali cause sta perorando all’interno del senato e dimostrare che non ledono con i molti conflitti d’interesse che per etica e onestà intellettuale dovrebbe scongiurare, il tempo inesorabile è il vero protagonista di questi valzer infiniti. Ci sono troppe responsabilità istituzionali e sembra un gioco a chi riesce a perder tempo, una mancanza di rispetto e serietà per le vite preziose dei malati che chiedono solo il diritto ad una cura ad uso compassionevole, giacché lo stato ne garantisce una palliativa che non cura ma accompagna alla morte! I malati e i sostenitori del diritto alla vita hanno messo in campo uno strumento democratico, un grande insegnamento per chi ha dimenticato la sua funzione nel governo che dovrebbe sempre avere in agenda questi principi.
Il diritto e il potere non possono essere alleati in una civiltà dove la democrazia e la sua carta costituzionale sono i loro guardiani. La maratona per la dignità e il rispetto alla vita ha preso forma. I cittadini insegnano ai politici che la coscienza della collettività non è ancora assopita. Decidete che fare. Avete due alternative. Perdervi dietro chiacchiere e racconti infondati di giornali, giornalisti, media e blog che non dicono la verità su questa maratona dei diritti (come non la dicono su ogni settore che riguarda la vita e gli Interessi del popolo italiano), oppure tirare fuori l’orgoglio e gli attributi e dimostrare che SIAMO il popolo sovrano e che niente e nessuno si può permettere di umiliarci, calpestarci, manipolarci.
Per ciò che ci concerne è partita la campagna di ammutinamento dei media nazionali. L’informazione sulla raccolta firme verrà fatta esclusivamente utilizzando tutti i media locali, liberi dai condizionamenti delle partecipate. Mi rifiuto di leggere, di ascoltare anche solo un articolo dove ciò che leggo è tutta spazzatura denunciabile! Contestualmente partirà la campagna di denuncia presso le competenti autorità contro tutti quei giornalisti, quegli amministratori di siti che ostinatamente diffondono informazioni ingiuriose, calunniose e mendaci.
La campagna più difficile da vincere non è contro le istituzioni ma contro l'ignoranza. E l'ignoranza dei media non diventi l'ignoranza dei cittadini italiani. Maggiori informazioni per la raccolta firme le potrete trovare nel gruppo RACCOLTA FIRME PROPOSTA DI LEGGE cure compassionevoli (https://www.facebook.com/groups/raccoltafirme/). Firmare per difendere il titolo salute è un diritto e un dovere di tutti cittadini.
Attenzione! Pena l’annullamento, saranno considerate valide solo le firme dei cittadini maggiorenni con cittadinanza italiana iscritti nelle liste elettorali, residenti nel proprio comune di appartenenza. Tutte le firme saranno certificate perché verranno presentate al parlamento.
Matteo Vocino (Matthew Littlevoice) Membro del Comitato Cure Compassionevoli
Dott.ssa Elisa Salvi Visconti Alleanza