Questa famosa “massima”, ripetuta spesso dal compianto statista On. Giulio Andreotti, di fatto, già nel ‘700, era stata “coniata” da Charles Maurice De Tayllerana -diplomatico francese- ossia prima della Rivoluzione francese. Difatti il politico navigato da illo tempore una volta conquistato il “potere” difficilmente lo lascia ad altri: sempre in nome della democrazia. E per arrivarci utilizza, a volte, metodi discutibili.
Nella trasmissione di Report (domenica 8 ottobre u.s.) un reportage dal titolo: La Russa Dinasty: la storia, in Italia, non è unica ma si ripete ciclicamente. Il “potere” si tramanda per parentela o per altri motivi. Certamente in questi mesi, giustamente, ci sono problemi importanti a livello mondiale: 170 conflitti (Ucraina e Israele le più conosciute) sulla Terra. Il Governo e il Parlamento italiano hanno anche da risolvere il problema dei migranti e delle famiglie le quali, a causa dell’inflazione, non riescono a far quadrare il bilancio familiare.
Però è passato il primo anno dall’inizio di questa legislatura! Tutti, a parole, si lamentano che oltre il 40% degli elettori non vanno più nei seggi elettorali per adempiere al loro diritto per eleggere i propri rappresentanti. E ci credo!!! Hanno perso la speranza che qualcosa potesse, realmente, cambiare. I rappresentanti che si siedono alla Camera dei deputati e al Senato non sono espressione del “popolo sovrano” bensì di chi detiene il controllo del partito o movimento in quanto a tavolino decidono (tramite il calcolo delle probabilità) chi dovrà essere eletto. Questo fa piacere a tutto “l’arco costituzionale”. Il “Rosatellum” sta affossando la democrazia!
E sempre più elettori si asterranno nell’ andare a votare. In campagna elettorale tutti, a parole, hanno urlato dicendo che il Parlamento ad inizio di legislatura avrebbe provveduto a riformare la legge elettorale rimettendo la preferenza (sperando non di genere: altra foglia di fico) in mano al cittadino-elettore!
Ora tutti i partiti e movimenti aspettano le elezioni Europee. Dopo misureranno le loro forze ma difficilmente metteranno mano alla legge elettore italiana. Credo che l’unica e vera rivoluzione elettorale è quella di limitare (per me due volte) la presenza in Parlamento di ogni cittadino-elettore.
Sarebbe anche utile che tutto ciò venga messo in Costituzione in modo che non possa, in futuro, essere disatteso. Utopia, speranza o fantapolitica? Se non dovesse avvenire la democrazia, nei prossimi lustri, ne soffrirà anche perché politici degni di tale valore oggi sono come le “mosche bianche”: Bravi a ottenere bacini elettorali col voto di scambio ma pessimi nel risolvere i reali problemi della collettività locale, territoriale e nazionale.
Prof. GAMBUTO Antonio, liberale.