Siamo punto e, accapo? Speriamo di no.
Le scorse consultazioni elettorali comunali sembravano aver consegnato a San Nicandro Garganico una maggioranza, che seppur non completamente nuova in termini di consiglieri eletti, sembrava poter godere di un orizzonte quinquennale. Ma così non è stato, ed il rischio di un Monte bis è dietro l’angolo!
Del resto nell’ultimo ventennio solo la prima amministrazione Marinacci e l’amministrazione Squeo sono riusciti a fare qualcosa nel bene e nel male (dissesto) di visibile ed utile ai cittadini. Infatti una nuova situazione politica si è venuta a determinare a San Nicandro Garganico con la fuoriuscita dalla maggioranza di Forza Italia e, con l’ingresso di altre forze politiche – rectius consiglieri comunali, non tutti per la verità, che hanno sempre nel loro percorso politico tenuto un atteggiamento che, spacciato per senso di responsabilità, di altro non si tratta se non di rincorsa ad accapararsi poltrone.
E’ quello che succede a tutti livelli. Con l’approvazione del bilancio, certamente la navigazione futura dell’amministrazione Gualano potrà godere di un periodo di tranquillità, ma è evidente che a questo punto si pone il problema di come terminare il quinquennio e, di quali obbiettivi raggiungere. Il sindaco, persona per bene, così come persona per bene erano e sono Vincenzo Monte e Costantino Squeo, deve a mio avviso azzerare la sua giunta, presentarsi ai cittadini e spiegare le reali ragioni di questa di questo repentino cambiamento, dire quali sono state le motivazioni, allo stato sconosciute, che lo hanno indotto a revocare le deleghe assessorili agli esponenti di Forza Italia.
Ho letto i decreti di revoca e, anche se sono correttamente redatti sotto il profilo amministrativo, tuttavia non contengono le ragioni politiche della loro adozione. La situazione non può e, non deve restare dentro le mura di palazzo città. Dopo di chè, se ci sono le condizioni politico- programmatiche per continuare a governare la città con la nuova e diversa maggioranza, termini il suo quinquennio perché, la città non sopporterebbe un ulteriore periodo di commissariamento. Deve sapere, e certamente lo sa, che la città sta vivendo un periodo di grave crisi; che se non vuole che diventi solo una città di dipendenti pubblici e privati – a stipendio sicuro – deve avere uno scatto di orgoglio e, fare quello che serve e, che può fare nell’ambito delle sue attribuzioni, per far ripartire l’economia sannicandrese.
Tanto si può fare per stimolare nuove iniziative economiche durature, ma servono misure shock. Il risanamento finanziario del comune è certamente indispensabile, ma a cosa servirebbe se non è accompagnato dal risanamento dell’economia locale? A cosa serve avere un comune con le casse in regola se i suoi cittadini soffrono e scappano?
A San Nicandro bisogna cambiare, lo faccia sindaco, eventualmente con una compagine governativa composta da c.d. tecnici/esterni ed, i consiglieri della nuova maggioranza se veramente hanno a cuore le sorti della città la sostengano senza se e senza ma! Non dico nulla di nuovo se rammento che la gente ha ripreso ad emigrare e che, se lo cose non cambiano faranno al più presto di San Nicandro Garganico un paese di soli vecchi! Se tutta questa operazione, si dovesse risolvere solo in una semplice operazione di sostituzione di assessori – da quello che si sente in giro nuovi non sono -, allora san Nicandro Garganico ha perso altri 5 anni!