Per il trentesimo anno di fila (non avevo neanche un mese di vita quando ci misi piede per la prima volta) ho passato una bella fetta della mia stagione estiva a Torre Mileto, meglio conosciuta come la ‘Beirut’ del Gargano.Torre Mileto è ai primi posti delle classifiche degli ambientalisti tra gli ecomostri d’Italia: un villaggio abusivo che si estende per 11 km sulla costa nord del Gargano che va dall’istmo ‘Schiapparo’ (la foce che unisce il lago di Lesina con il Mare adriatico) sino alla torre saracena di Mileto.
Agli inizi degli anni 70’ il boom dell’abusivismo: iniziano a nascere come funghi costruzioni a pochi passi dal mare prive di licenza e senza che ci sia alcuna proprietà sui terreni demaniali. Tanti sannicandresi, sammarchesi e sangiovannesi vengono attirati da questo posto selvaggio che permetteva di realizzare un piccolo grande sogno a poco prezzo: la villetta la mare.
Tra i tanti, colpevoli di quello scempio (non ho alcun timore ad ammetterlo) ci fu anche mio nonno, scomparso da qualche anno, il quale si fece convincere da un suo parente di Sannicandro a ‘comperare’ (da chi?) un pezzo di terra assieme ad altri suoi fratelli. Fu così che nel 1973 iniziarono i lavori che permisero di realizzare una modesta ma comoda casetta al mare, che ringraziando il cielo riesco a godermi ancora oggi. Non è stato facile inizialmente in quanto la casa a Torre Mileto ha messo e, a distanza di 40 anni, continua a mettere a dura prova le normali abitudini di tutti i giorni. Insomma, chi viene deve avere un grande spirito di sopravvivenza: non c’è acqua potabile, non c’è la fogna e soprattutto non c’è la corrente elettrica. L’acqua per lavarsi la si ricava da un pozzo artesiano di acqua dolce; le abitazioni sono dotate di ‘pozzi neri’ annualmente ripuliti dalle ditte di autospurgo (che a Torre Mileto hanno messo su un bel giro di affari); per la corrente si sono susseguite diverse fasi: inizialmente si andava avanti con i lumini a gas per la luce e con i frigoriferi a gas per rinfrescare cibi e bevande. In più giornalmente ci si recava al porto della vicina Capojale dove c’era un vero e proprio mercato del ghiaccio. A ridosso degli anni 2000 il mio povero nonno, ormai messo alle strette, ha dovuto piegarsi alla volontà familiare: fu cosi che comprammo il nostro primo generatore di corrente, che dopo quasi 15 anni continua la sua rumorosa ma essenziale azione di conforto.
La maggiorparte dei miei amici stenta a credere come io possa passare15-20 giorni ogni estate a Torre Mileto senza tornare mai a San Giovanni. Semplice: mi trovo meravigliosamente bene. Al mare riesco a passare quei pochi giorni dell’anno in compagnia dei tanti componenti della famiglia che per varie ragioni in città non riesci mai a beccare; ritrovi i tanti amici della spiaggia, ora sparsi per il mondo, con cui sei cresciuto e con i quali hai condiviso i falò, le prime sigarette, i primi amori, i primi baci e perché no anche le prime sbronze. L’unico contatto con il mondo sono i giornali, motivo per il quale mi faccio quasi 10 chilometri al giorno in bicicletta per raggiungere l’edicola più vicina, anche se quest’anno la presenza dello smartphone ha reso le mie vacanze un po’ più social.
E poi Torre Mileto è un punto strategico per godersi le meraviglie e gli appuntamenti del Gargano. Ogni sera una meta diversa: Carpino, Cagnano, Vico, Sannicandro, Rodi, San Menaio, Peschici e la lista è ancora lunga. Insomma Torre Mileto ‘caput mundi’. Certo sono passati 40 anni e nulla è cambiato. Anche il mio povero nonno ha atteso invano l’arrivo della corrente sino alla fine dei suoi giorni. Questo meraviglioso angolo del Gargano, distrutto dall’ingordigia e perché no anche dall’ignoranza dell’uomo, merita un’attenzione particolare da parte delle istituzioni, a tutti i livelli. Ammetto che sono deluso dall’atteggiamento di Vendola, che ai tempi della sua prima candidatura al governo regionale del 2005 fece della questione di Torre Mileto uno dei cavalli di battaglia della sua campagna elettorale. Qui non si tratta di una battaglia politica o ambientale, ma di una battaglia di civiltà.
Lo scorso 13 agosto andai ad un incontro, organizzato da uno dei tanti comitati pro-Istmo, tra il neo sindaco di San Nicandro Pier Paolo Gualano e gli ‘abitanti’ di Torre Mileto. Ci andai in duplice veste di ‘proprietario’ e cronista. Ho avuto modo di parlare privatamente col sindaco Gualano il quale mi ha fatto un’ottima impressione, dimostrando di voler prendere la situazione di petto. A settembre qualcosa sembra si muoverà: finalmente si definirà se quella ‘terra di nessuno’, quel villaggio fantasma (anche se segnalato dai moderni navigatori satellitari) formato da quasi 3000 abitazioni abusive che nel periodo estivo accoglie oltre diecimila persone, sarà assegnata al Comune di Lesina o quello di Sannicandro. La logica e il ‘popolo’ vuole che Torre Mileto rientri a far parte del territorio di Sannicandro anche perché le attenzioni del Comune di Lesina sono tutte per il villaggio di Marina di Lesina. Torre Mileto è stata negli anni sempre considerata la ‘pecora nera’ dal comune lagunare che non ha mai dato dei servizi all’altezza, nonostante le esose tasse pretese (rifiuti, ICI prima e IMU poi ecc.).
L’unica cosa che non mi è andata giù nel corso di questo incontro è che tanti, proprietari ed amministratori, rifiutano la visione di Torre Mileto pari a quella di un ecomostro. Qualche amministratore ha parlato anche di ‘villaggio sorto per salvaguardare il territorio’. Convinzioni derivanti purtroppo dalla tanta ignoranza figlia dell’Italia, e del Sud in particolare, agricola e arretrata dei primi anni ’70.
Il tempo ci dirà se qualcosa cambierà veramente a Torre Mileto, 10 kilometri di mare incontaminato stretto nella morsa del cemento. Poteva essere il litorale principe della costa garganica, la Rimini del Sud, Purtroppo è, e penso rimarrà, il più grande stupro alla natura del nostro Stivale.
Dimenticavo: sempre il mio povero nonno per rimediare in parte allo scempio commesso pagò ben 10 milioni di lire per il condono edilizio del 1985. Solo un terzo dei proprietari di quelle quasi 3000 abitazioni pagò il conto allo stato. Abusivi si, ma certificati ed accatastati. Ecco perché finché non vedrò le ruspe dinanzi casa continuerò a passare le mie estati a Torre Mileto, rigorosamente abusive.