Quella macchina che brucia appartiene a tutti i Garganici

L’ immagine della macchina data alle fiamme, una “vecchia” BMW X3 di proprietà del consigliere comunale e assessore del Comune di Monte Sant’Angelo, Generoso Rignanese, è una coltellata nel fianco di tutta la società garganica.

Con ancora il boato delle bombe di Foggia e San Severo nelle orecchie, noi cittadini ci siamo aggrappati alla speranza che la presenza del ministro dell’interno Lamorgese ridesse un barlume di luce a questa provincia dimenticata da Dio e bistrattata dagli uomini.

Nemmeno il tempo di congedarsi dalla ministra che per l’ennesima volta le Istituzioni sul territorio sono rimaste vittima di un gesto vile che sa di sfida al sistema democratico.Un gesto infame che colpisce tutta la società civile del promontorio del sole.

Questi atteggiamenti mafiosi da parte di “quattro delinquenti” (come li apostrofa l’assessore) non fanno paura alle persone per bene che hanno deciso di vivere ed investire qui.

I giovani professionisti con la schiena dritta, come l’ing. Generoso Rignanese, che, grazie alle loro competenze avrebbero potuto sfondare altrove e magari con maggiori profitti, non si lasciano intimorire. Loro hanno accettato una grande sfida: mettere la propria persona a disposizione della comunità per puro spirito di sacrificio e amore per il territorio.

Gli amministratori del Gargano sono più forti; sono coloro i quali hanno deciso di “portare la croce” della Cosa Pubblica in un pezzo di mondo in cui anche la cosa più banale sembra impossibile da realizzare.

Da soli, però, non riescono a fare tutto. Hanno (abbiamo) bisogno di un segnale forte dallo Stato. Non è più il tempo delle passerelle per i ministri di turno; ci vogliono certezze.

La sola Procura di Foggia non ha le forze materiali (in termine di organico e risorse) per poter lavorare su tutta l’immensa Capitanata. La nostra è una delle province più grandi d’Italia con un’estensione di 6.966,30 Km2, superiore a tutta la Liguria che, però, di procure ne ha 4.

Tutti i cittadini hanno la necessità di sentire la presenza e la “forza” dello Stato, nonché di sentire il “peso” delle istituzioni a protezione della quotidianità. Purtroppo, ogni minuto perduto, ogni ora sprecata, rafforza le associazioni a delinquere, le quali sono completamente refrattarie alle azioni dello Stato (basti pensare all’assalto al portavalori avvenuto nella giornata di ieri). Anzi, sembra quasi che ad ogni azione più incisiva messa in atto dalle forze dell’ordine corrisponda una risposta uguale o se non maggiore, in senso negativo, da parte delle associazioni mafiose.

L’intervento del Governo è urgente in questa Provincia e deve essere tempestivo. Tutti i cittadini di capitanata avvertono il bisogno di sentirsi tutelati dalle istituzioni. È opportuno, anzi necessario, dotare il territorio di una seconda Procura della Repubblica, bisogna anche riaprire le sezioni distaccate dei Tribunali. È essenziale incrementare il numero del personale delle forze dell’ordine dispiegato sul territorio. Lo Stato deve intervenire, i nostri Parlamentari, di ogni fazione e colore politico devono farsi promotori di questi processi di sviluppo della geo-politca territoriale. Questo è momento… se non ora quando?

Menu