Stamane ho cercato su www.sannicandro.org di sapere cosa sia successo al plesso culturale di Palazzo Fioritto, Nda la Tèrra, ove pare sia stata perpetrata un incursione ladresca nella Biblioteca civica e nel Museo (non ancora si sa se civico o invece come). Nulla.
È così insignificante una notizia sul caso oppure non si può dire a cuor leggero l’entità dell’affronto? Ma tanto, chi se ne può dolere, da Roma fino a San Nicandro? Un presidio culturale non è cosa che “dà da mangiare”; oserei dire neppure ai ladri; i quali non vanno a rubarvi certamente libri o testimonianze di civiltà antiche. Mica hanno conveniente smercio quegli oggetti?
Intanto non è la prima volta che “ladrastri di polli” si infilano, in genere di notte, nei presidi scolastici sannicandresi e fanno man bassa di roba da rivendere evidentemente a spregiudicati ricettatori: in genere computers e corredi simili, smerciabili a un terzo del prezzo. Gli inquirenti, a disturbarli, ci direbbero sicuramente che sarà successo qualcosa del genere. Si tratterà evidentemente soltanto di recuperare i dati che magari saranno custoditi anche altrove, in contenitori elettronici di tipo “periferiche” e i danni materiali agli ingressi scardinati. Centinaia di euro a fronte di un “ricavo” ladresco di simile valore, quindi, realmente molto più consistente.
Qualche amico ha commentato alla notizia, circolante solo per passa-parola, che Palazzo Fioritto, con tutto quello che contiene di prezioso, finirà come la grande costruzione di Via Plauto, nei rifiuti e di cui non si sa cosa fare. Vogliamo addossare la colpa a qualcuno o a qualcosa? Diremmo subito, in senso lato: agli amministratori locali e alla politica! Il problema, invece, per la cittadinanza è più serio sia degli uni che dell’altra. È il problema di trovare i fondi – vedi quelli destinati alla Puglia, di cui si parla in questi giorni - e gli strumenti adatti per fronteggiare tanto degrado.
Ma per questo ci vuole – la butto come una provocazione – sia il bello della politica che politici preparati a svolgere un servizio alla cittadinanza, circoscritto e limitato nel tempo, senza servirsene con ramificazioni inserite a future mire particolari.