Il mondo della scuola ha terminato le vacanze estive. Anche quest’anno, come sempre, sotto agli ombrelloni si son commentati proposte sconcertanti per la Scuola. La prima corbelleria, proposta dal Ministro, riguarda l’idea del “docente esperto”. Si tratta di un premio alla carriera che inizierà dall’imminente anno scolastico e diventerà (o diventerebbe) operativa tra dieci anni. Senza alcuna mansione specifica rispetto al restante corpo docente ma che prenderà € 5.650 per tre anni (ossia €. 400 lordi mensili). I professori esperti sono vincolati alla stessa scuola per i tre anni di investitura e saranno prescelti tra coloro che “abbiano conseguito una valutazione positiva nel superamento di tre percorsi formativi consecutivi e non sovrapponibili”. Banalmente, il docente prescelto sarà ripagato di nove anni di studi aggiuntivi rispetto ai titoli precedenti, con un assegno di circa 5.650 euro l’anno, in unica soluzione.”. Ma esperti di cosa? Se dovesse andare in porto (i sindacati sono nettamente contrarti mentre esistono già petizioni a iosa tra il corpo docente) inizierebbe ancora una volta la corsa al “lecchinaggio”; un agonismo servile e sfrenato tra colleghi e recrudescenza di una inutile guerra tra “poveri”! Quello che è evidente è l’ennesimo tentativo di mettere in palio qualche soldo in più in busta paga mediante una corsa al massacro fra docenti/e pronti a scannarsi come gladiatori nell’arena.
Seconda notizia: con la guerra in Ucraina, con le sanzioni imposte dall’ Europa all’invasore, ora la Russia vuole razionalizzare, se non addirittura chiudere, il rubinetto del gas. Di fatto danneggiare le famiglie europee per il prossimo inverno e l’economia industriale e commerciale. La proposta che circola sui giornali per la Scuola: fare la settimana corta. Cinque giorni di didattica in presenza e uno da remoto (Dad). Questi “sapientoni” sostengono che vi sarebbe un cospicuo risparmio energetico (luce e gas). Povera Scuola. Tutti gli vanno contro. L’esperienza non è servita a niente? La Dad ha allargato la disparità sociale tra i discenti impoverendoli culturalmente (era necessaria in momenti drammatici per la Nazione). Ora basta! Sapete quanti ragazzi/e il sabato vagabondavano per le strade attratti da giochi ludici, o da amicizie poco chiare e tutto il resto? Lo sanno che molti dirigenti l’hanno imposto per propri tornaconti? Tenere in classe dalle ore 8,00 fino alle ore 14,00 i ragazzi/e che frutti didattici ed educativi si avranno?
E poi sapete come va a finire. Le ultime ore di lezione le farebbero sempre, o quasi sempre, i docenti più “mansueti” e vedere poi i ragazzi scapestrati nelle varie aule che ne combinano … una tragedia!
I “sapientoni” sanno che il tutto è regolato dall’autonomia scolastica che passa per il Collegio dei docenti e chi delibera è il Consiglio d’Istituto? La Scuola, lo dicono tutti a parole, è il futuro. Togliete le classi pollaio. Investite bene i soldi per questa Istituzione importante per la società. Evitate gli sprechi reali che penalizzano il mondo scolastico, a tutti i livelli, e risparmiate altrove. La corruzione, il ladrocinio e lo spreco di denaro pubblico nelle varie Amministrazioni pubbliche. La Scuola lasciatela lavorare in pace e in silenzio. La Scuola ha un grande obiettivo: educare e formare il cittadino del domani. Le idee idiote facciamo dire ad altri su altri campi.
“Non scholae, sed vitae discimus” (Non impariamo per la scuola, ma per la vita, nel senso che s'impara non per la scuola o per un insegnante, ma per le occasioni e le difficoltà che s'incontreranno nella vita.). Buon inizio di anno scolastico a tutti (Dirigenti, docenti, discenti e personale Ata).
Prof. Gambuto Antonio (Nino) -Liberale