In ricordo di Alberto Coco "Z'zi"

Quando chiediamo a qualcuno, " tu di cosa vivi " la risposta che ci sentiamo dire é per la maggior parte delle volte basata sul mestiere che svolge, " io faccio il muratore " oppure " sono medico " ecc ecc.

Ma ci sono altri stimoli su cui scorre la vita? Cˋé dellˋaltro di cui si vive?

Con la perdita di una persona cara o anche solo conosciuta ci sentiamo tristi e la frase che accompagna la tristezza é " mi dispiace " , ci dispiace per i familiari, figli, moglie, mariti, genitori ecc ecc, ma non dispiace anche per noi stessi constatare che non si potrà più vivere quella persona? é un dispiacere egoista ma che ci fà capire che noi viviamo lˋuno dellˋaltro indipendentemente dal grado di parentela.

Nel libro " Bianco e Nero" in Proverbi 27:17 si legge che lˋuomo si affina nei rapporti con gli altri, questo và a consolidare il mio pensiero.

Io credo che tanti sannicandresi , residenti e non, abbiano perso una persona in cui si affinavano, Zˋzí non era famoso per essere venuto sui quotidiani per un qualcosa che meritava scriverci sopra ma era un " ferro che forbiva tanti altri ferri " il suo diletto per la musica Jazz era conosciuta soprattutto nellˋambito dei conoscitori, già negli anni 80 componeva musica sperimentale, é stato un pacifista amico degli animali e della natura, la sua genialità era tante volte non compresa, per questo geniale.

Ciao Zˋzí

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