SKIAPPARO LA SPIAGGIA SENZA NOME 76 APRICENA MON AMOUR!
L'inverno a Skiapparo è lungo e pieno di cani che rincorrono punti invisibili e immaginari. Le sere quando il mare è tremendo Lidia mi viene a trovare e parliamo. Poi quando se ne torna dal marito rimango sola a parlare con me. Matt ormai mi scrive solo lettere legali. Mi vuole sfrattare. Rivuole la sua casa perché la deve affittare. Ha bisogno di soldi. Gli ho chiesto il mantenimento. Il tribunale di Foggia ci mette una vita. Il mio avvocato è ottimista. Lui si fa difendere dalla sua amante LEA la spagnola. Ma io ripenso agli anni felici di quando stavamo insieme e andavano in giro lungo le strade della Capitanata. Sfrecciavamo liberi e belli. Lui mi portava nei paesi vicini a vedere le vetrine. Anche se poi non mi comprava mai niente. Mai un vestito. Tanto poi, diceva, passano di moda.
Andavamo alle feste patronali soprattutto quando venivano i cantanti importanti del nord organizzati da TELENORBA e certe volte anche da RTL. VERY NORMAL PEOPLE. E allora andavamo alla festa della Madonna del Soccorso a San Severo. Oppure a vedere le fracchie a San Marco in Lamis. Mi portava addirittura ad Apricena. Mi piaceva Apricena. Quanto mi piacevano gli aperitivi! Allora ci sedevano sulle sedie di plastica bianca e appoggiavamo i bicchieri sul tavolo. E noi, con gli occhiali da sole sorridevano alla vita e la vita ci sorrideva. Ah Natina Natina mi dico. Quanto è crudele il mondo. Sono le sere quando mi assale la malinconia e, per trattenere le lacrime, mi affaccio alla finestra della veranda che dà sulla spiaggia. Guardo l’Adriatico inferocito. Che urla e biancheggia. Il vento sta cominciando a portare le prime gocce di pioggia. Le sento spiaccicarsi sui vetri. Domani con Lidia andiamo a San Nicandro. Sono rimasta senza D’Arapri. Andiamo in centro. Alle BOCCE. Ci sono bei lampadari. Fanno pure la pinsa. Ma gennaio non passa mai.
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