I Rossoneri di Stroppa dimostrano nuovamente di aver paura di vincere.
Dove è finito il gioco sciolinato nelle prime giornate dai rossoneri?
Una formazione che ha paura di vincere dovrebbe essere rimaneggiata, oppure dovrebbe essere strigliata?
La tredicesima giornata di Lega Pro però si dimostra una giornataccia per tutte le squadre in corsa per la B, infatti non solo il Foggia è tornato a casa con un punto, ma anche La JuveStabia, impegnata nel Derby contro la Casertana 1-1 (n.d.r. Partita che poteva essere a rischio combine ), Lecce Cosenza 1-1, e Matera Fondi 0-0.
Il Foggia inciampa sui suoi soliti errori e lascia tutti i suoi tifosi, con l’amato in bocca.
Buona la prestazione dei padroni di casa con un Marrucco in versione Super ed una squadra aggressiva, però questo nn può di certo giustificare il non gioco del Foggia che lascia per strada due punti fondamentali che avrebbero portato i Rossoneri ad un punto dal vertice.
Al Marcello Torre di Pagani Il foggia parte spavaldo e con la migliore formazione possibile, mettendo in conto squalifiche ed infortuni, Stroppa si presenta con un 4-4-1-1, che va ad affrontare la squadra di Grassadonia ordinata e in versione metronomo come aveva preannunciato il mister Rossonero in conferenza stampa.
Il tecnico della squadra Campana, dimostra già dai primi minuti di aver letto bene la partita e di aver arginato per bene le vie di fuga delle ali foggiane.
Sarno però al sesto minuto inventa un Gol con un tiro che non sembrava potesse impensierire l’ex portiere rossonero Marruocco, il quale viene beffato da un rimbalzo a pochi centimetri.
Reazione tempestiva della Paganese che non demorde, dimostrando capacità di pressing e mentalità da vincente non facendosi abbattere dal gol a freddo. Da segnalare per la formazione campana infatti alcune azioni salienti, prima con l’incornata di Herrerache che da l’illusione del gol e poi un palo colpito da Cicerelli su deviazione fortuita di Martinelli. Un paio di minuti dopo però arriva il contestato pareggio di Camilleri, parliamo di dubbio perché è sembrato a tutti che la posizione di di Reginaldo prima del tap in del difensore campano fosse irregolare.
Il Foggia sfiora il raddoppio una volta con Sainz Maza e poi con Sarno che esplode un colpo verso la porta, ma questa volta il tiro non impensierisce Marruocco
La ripresa per circa venti minuti sembra un dejavu con la formazione Campana a ritmi alti e quella Foggiana che fatica a fare gioco. Vacca sembra aver messo la vinavil ai piedi e gioca quei pochi palloni che gli arrivano troppo tra i suoi piedi, rispetto a come ci ha dimostrato nelle altre partite, lasciando il foggia orfano del suo estro.
Il Foggia, cerca di cambiare spartito con l’ingresso di Agazzi, e con il tardivo innesto (dal canto nostro) di Letizia al posto di un inoperoso Padovan. Dopo l’ingresso dei due il gioco sembra rinvigorito ed il foggia sembra aver scardinato quelle barriere messe dal tecnico Grassadonia per arginare i giocatori Foggiani, infatti sull’asse Letizia Sarno si sviluppa l’episodio clou. Su passaggio filtrante di Letizia, Sarno viene atterrato da Pestrin, commettendo un ingenuità perché il pallone era già tra le mani dell’estremo difensore. Letizia, inspiegabilmente (n.d.r. non capiamo onestamente quale sia il vero rigorista del Foggia) si presenta agli undici metri mettendo una palla molto angolata che Marruocco neutralizza in due tempi con uno scatto di reni, facendo restare le squadre in parità.
La Paganese ha tutti i presupposti per portarsi in vantaggio, ma Guarna si dimostra un portiere solido ed affidabile, superandosi sulla botta di Reginaldo. Il finale di gara sembra scritto, ma le solite Foggiante degli ultimi minuti non tardano ad arrivare, questa questa volta è Martinelli, che rimedia il rosso per un gomito troppo alto
Ora l’incubo è quello di ricadere nel periodo nero già vissuto lo scorso anno e di lasciare per strada, punti preziosi per la promozione diretta.
Vietato Sbagliare ragazzi, Forza Diavoli del Sud.