Partita che inizia bene per i Foggiani galvanizzati da una cornice di pubblico da serie A.
Il Catania dal canto suo ha letto bene la partita ed argina le azioni dei rossoneri mettendolo nettamente sul piano fisico già dai primi minuti, trovando un direttore di gara, dal canto nostro, inadeguato al blasone della partita e con scelte discutibili che potevano innervosire la partita.
Gli Etnei, galvanizzati dalle parole del loro presidente che tuonava dicendo “noi siamo la vera capolista”, arrivano dalle parti di Guarna per la prima ed ultima volta facendo tremare la traversa che ha impedito a Fornito di portare la squadra di Rigoli in vantaggio.
Foggia aggressivo con Angelo, che da l’anima per la squadra perdendosi però nei momenti cruciali.
Il muro umano disposto in campo sulla linea difensiva ha retto bene all’urto dei pugliesi , Il Foggia in complesso ha spinto senza però raccogliere i frutti della manovra.
Nella ripresa Stroppa butta nella mischia Sarno e Padovan, che sostituisce Mazzeo per un presunto infortunio.
Il match però non sembra smuoversi, con un Catania che non dimostra per niente doti tecniche individuali, che può vantare sulla carta.
Il Foggia alla ricerca del gol è molto offensivo e torva in Pisseri la sua bestia nera, infatti l’estremo difensore chiude la porta su conclusioni insidiose da parte di Chiricò e Agnelli .
Possesso palla totale dei RossoNeri, ma la partita finisce in parità in un silenzio di tomba dopo il triplice fischio finale, smorzato dalle due curve che comunque invitavano i tifosi ad applaudire i loro giocatori.
La partita per gran parte del primo e del secondo tempo si è giocata in un clima surreale.
L’agguato di alcuni ANIMALI Catanesi (non possiamo definire questa gente Tifosa o Ultrà) ha stabilizzato le due curve Foggiane.
Questi presunti tifosi Catanesi hanno forzato le porte della circolare che li trasportava verso lo stadio, scendendo indisturbati con mazze catene e spranghe di ferro, danneggiando auto e malmenando alcuni Tifosi, ai quali è stata sottratta la/e sciarpa, portata/e come trofeo di Guerra in terra sicula.
Le domande però sono molte.
Bisogna usare sempre pesi e misure diverse nei confronti delle tifoserie?
Come mai si viene perquisiti più di una volta, facendo togliere tappi alle bottiglie, facendo delle volte anche lasciare gli accendini, ed invece questi ANIMALI arrivano indisturbati con mazze catene e non solo?
Come mai le forze dell’ordine erano presenti in maniera massiccia SOLO nel finale di partita in difesa dei catanesi?
Come mai la scorta dei catanesi all’inizio della partita era inesistente, favorendo questi atti di inciviltà?
Concludiamo dicendo che per noi oggi a perderci nuovamente è lo Sport, quello con la S maiuscola.
Lo sport fatto di sacrifici e di sangue buttato su un campo da calcio per portare a casa la vittoria, e non per strada sull’asfalto ai danni di qualsiasi malcapitato tifoso
A perderci è il padre di famiglia che aveva nuovamente trovato uno stadio adatto alle famiglie e che portava il suo bambino e bambina a tifare Sarno, Agnelli, Chiricò, Angelo o il loro beniamino di turno.
A perderci sono quelle persone che hanno avuto le auto danneggiate dai catanesi
A perderci è la città e i cittadini di foggia che hanno avuto una zona stadio presidiata per ore con danni che non rientrano certo nello spirito sportivo.