Le forze di opposizione in consiglio comunale dicono basta. Dopo la nomina familiare di Gianluca Cervone ad assessore ai Lavori pubblici indicato dalla moglie, sette consiglieri hanno preso una posizione definitiva, ben più netta delle prese di distanza di Fratelli d'Italia, per tentare di interrompere l'amministrazione retta dalla facente funzione di sindaco Carmela Cataluddi e mandare tutti a casa.
"Nella serata del 10 aprile 2021, - si legge in una nota stampa diffusa poco fa - i consiglieri di minoranza Gianpaolo D’Antuono (PD), Mario D’Ambrosio (PD), Arcangela Tardio (PD), Pierpaolo Gualano (Un Cuore per SNG), Antonietta Tiscia (Un Cuore per SNG), Lorena Di Salvia (FI) e Fabrizio Tancredi (FI), dopo un’articolata discussione, prendono atto che la situazione politica cittadina è ormai degenerata sotto il profilo etico-amministrativo.
Ritengono, tra le altre cose, che l’ultima nomina assessorile rappresenti un atto che offende la dignità del popolo sannicandrese, già fortemente provata sotto il profilo sociale ed economico. Pertanto, concordemente decidono di assumere una posizione netta ed intransigente per porre fine a questa ormai indecorosa esperienza amministrativa.
Il nostro senso di responsabilità, pertanto, - scrivono nero su bianco i sette consiglieri - ci obbliga a fare una scelta estremamente rigorosa, quale quella di mettere a disposizione le nostre firme presso un notaio, attivando l’iter per lo scioglimento anticipato del consiglio comunale.
Umanamente dispiace dover giungere a questa decisione estrema. Ma i sottoscritti - concludono gli amministratori nella nota - ritengono di aver assunto la decisione più giusta. Ora, mancano solo due firme per archiviare questa triste pagina di politica sannicandrese".
Lunedì stesso i consiglieri dovrebbero recarsi da un notaio per l'autenticazione delle proprie firme. Se alle loro se ne aggiungeranno almeno altre due, tutti a casa e porte aperte al commissario prefettizio, che gestirà il comune per i prossimi 5/6 mesi, fino alle elezioni.