Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma del sindaco facente funzioni, Carmela Cataluddi.
La legge attribuisce al Sindaco responsabilità in materia di igiene e sanità pubblica così come stabilito dagli artt. 50 e 54 del D.Lgs. del 18 agosto 2000 n. 267 (T.U.E.L.)
In particolare l’art. 54 al comma 4 stabilisce che “Il Sindaco, quale ufficiale del Governo, adotta, con atto motivato e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento, provvedimenti contingibili e urgenti al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana. I provvedimenti di cui al presente comma sono preventivamente comunicati al prefetto anche ai fini della predisposizione degli strumenti ritenuti necessari alla loro attuazione”.
In attuazione di tale disposizione, questo Sindaco F. F., autorità sanitaria locale, che ben conosce le proprie funzioni, alla notizia della convocazione del Consiglio Comunale in presenza, si è immediatamente attivata attuando tutte le richieste possibili nei confronti dei vari organi istituzionali affinché lo stesso venisse svolto in videoconferenza, tenendo conto dell’attuale situazione di emergenza Covid-19. Quale esempio diamo al cittadino obbligato ad una clausura forzata in casa?
In zona rossa, mentre abbiamo terapie intensive al collasso, un indice RT in aumento, mentre chiudiamo scuole, segregando in casa bambini e ragazzi, sbarriamo esercizi commerciali, piazze e parchi per evitare il contagio da Covid-19, un Presidente del Consiglio convoca la seduta consiliare in presenza, perché la disperazione dei tanti commercianti ormai in ginocchio e più di centomila morti per Covid-19, compreso il nostro compianto Sindaco, non bastano a destargli una valutazione differente.
Ho ritenuto opportuno insieme ad altri consiglieri di maggioranza, non partecipare alla seduta consiliare in quanto non c’erano le condizioni per un Consiglio in presenza. Che non siano state messe in atto tutte le misure di sicurezza anti Covid-19 ne è prova il fatto che ogni consigliere a rotazione toccasse il microfono per adattarlo alla propria altezza, non era presente il gel disinfettante per ciascun consigliere. Non basta la distanza di un metro, che metro non era, e la mascherina per salvarsi dal contagio e lo sappiamo bene tutti noi che, in un modo e nell’altro, siamo stati toccati da questa umana maledizione.
E’ meraviglia, soprattutto, di qualche consigliere assente che tra gli accapi non ne fosse presente uno: quell’accapo che doveva muovere la volontà di ogni consigliere. L’unico accapo che forse avrebbe potuto motivare un consiglio in presenza in piena zona rossa. L’accapo a cui faccio riferimento è l’intitolazione dell’aula consiliare al SINDACO COSTANTINO CIAVARELLA. L’unico accapo non presente, persosi tra i lunghi e complessi meandri della politica sannicandrese. Si sarebbe dovuto andare in consiglio unicamente per questo unico accapo. Solo per questo. Dare luogo ai fatti e non alle parole.
Nella seduta di sabato scorso il Sindaco Ciavarella è morto due volte. Sicuramente, se fosse stato ancora tra noi, non avrebbe permesso il Consiglio in presenza in zona rossa.
Il festival dell’ipocrisia si è tenuto sabato, in quella sala consiliare, dove si sono spesi attacchi nei confronti di un Sindaco F.F. assente giustificato dal dovere istituzionale di salvaguardia della salute pubblica e dalla responsabilità civile e morale di chi, in questo periodo, sta perdendo tutto. Comportamento vile e poco corretto nei confronti non solo di chi scrive ma ancor di più all’indirizzo di chi manifestò l’idea che io dovessi essere collocata lì. Qualcuno che della parola “politica” ne fa impropriamente uso per lanciare offese gratuite alla persona. Qualcuno che non calca mai i corridoi e gli uffici della Casa Comunale né mai si è interessato al lavoro che altri, con coraggio e impegno, portano avanti ogni giorno tra mille difficoltà.
Questo Sindaco F.F. è ”politicamente incapace”, detto da professori della politica policroma, ma resta sempre fedele alla legge, al suo popolo ed alla volontà di chi ci sta guardando da Lassù.
Non sono nata in politica, fortunatamente, se politica è questa, ma mi batto per il rispetto delle regole e della legalità e questo credo basti per chi non ha interessi personali da perseguire, ma che presta il proprio impegno per il raggiungimento di obiettivi comuni per il bene del paese. Perché se rinunciassimo a seminare giustizia, piccola o grande che sia, non avremmo nessun raccolto in cui sperare.
IL SINDACO F.F.
Carmela A. Cataluddi