“Il Partito Democratico di San Nicandro Garganico condanna con fermezza modi e metodi con cui il sindaco Costantino Ciavarella ha dapprima creato e poi gestito questa crisi amministrativa”. È il duro commento con cui i dem sannicandresi definiscono quanto sta accadendo a palazzo di città. “Cari cittadini, in piena emergenza, il sindaco ha scherzato!”, denunciano.
“In un momento in cui proprio non ve n’era bisogno, -continuano in una nota congiunta il coordinamento di sezione e i tre consiglieri comunali Gianpaolo D’Antuono, Mario D’Ambrosio e Arcangela Tardio- , Ciavarella rompe le uova alla sua maggioranza, da lui definita litigiosa e ostacolante all’azione amministrativa, aprendo una crisi inopportuna in piena emergenza Covid-19 e bloccando la macchina amministrativa comunale che doveva accelerare gli aiuti alla cittadinanza.
Il PD aveva accolto in buona fede l’appello del primo cittadino, offrendo la propria responsabilità e senso delle istituzioni per scongiurare il commissariamento e indicando al sindaco la strada da seguire con trasparenza e rispetto delle istituzioni, di tutti i partiti di maggioranza e opposizione e dei cittadini sannicandresi. Ma presto – spiegano i dem – ci siamo accorti di trovarci di fronte alla sagra degli equivoci, delle mezze verità, delle prese in giro e del doppiogiochismo tipico di qualche partito politico padronale, un gioco perverso improntato alla spartizione delle poltrone per raccattare numeri e tirare a campare, senza alcun accenno alla programmazione.
Uno stucchevole balletto di consiglieri, alcuni dei quali pur di restare a contare qualcosa, era pronto a disconoscere il partito in cui è stato eletto dichiarandosi indipendente per passare da destra a sinistra al centro, dimostrando un senso delle istituzioni e uno spessore politico pari a zero.
Ma soprattutto ci hanno fortemente contrariati atteggiamenti che nulla hanno a che fare con i ruoli istituzionali, giacché sembra che nell’amministrazione Ciavarella da lungo tempo si ripetano episodi di prepotenza e prevaricazione, al limite della legalità, che ci premureremo di sorvegliare con grande attenzione e denunciare alle autorità competenti. Perché il comune non è proprietà privata di un ristretto gruppo che vince le elezioni ma casa dei cittadini, tutti, di destra sinistra e centro e di quelli, purtroppo sempre più numerosi, che non vanno più a votare.
Come se tutto ciò non bastasse, il sindaco Ciavarella, nel doppio gioco, ha deciso – salvo ulteriori carnevalate e prese in giro - di rivolgersi di nuovo alla sua maggioranza, che di fatto non l’ha mai disconosciuto e che ha tutto il diritto di continuare a governare perché delegata dal popolo.
Ci dispiace deludere partiti come Lega, FdI, FI o altri, che gridavano all'inciucio. E che ora, dopo aver detto di tutto sul sindaco, siederanno di nuovo tutti insieme come se nulla fosse accaduto. A loro diciamo: lasciate perdere le dirette Facebook e gli insulti e mettetevi a lavorare, preparate il nostro paese per la riapertura. Siate clementi con le attività commerciali abolendo la Tari ed eliminando la Tasi, così come hanno fatto altri comuni al fine di evitare un’ulteriore emorragia di giovani dalla città.
Oggi sappiamo che Ciavarella è uno che si lascia tirare la giacca e che non sa decidere. E ne prendiamo atto. Ma chiediamo un atto di responsabilità a lui e a tutta la maggioranza, cosi bistrattata, di riprendere in mano le sorti di questa città alla deriva e di amministrare in modo serio, deciso, trasparente e, soprattutto, legale. Al contrario, dalle fila dell’opposizione, dove l’elettorato ci ha collocati, saremo intransigenti nel denunciare, nelle sedi opportune, ogni tipo di azione che possa nuocere alla città a vantaggio di pochi affaristi. La pazienza è finita: a Ciavarella l’invito ad essere serio e rispettare il programma elettorale per cui è stato eletto, se capace. Altrimenti dia voce al popolo sovrano. Ai cittadini chiediamo di vigilare insieme a noi e ad essere severi quando le cose non vadano per il verso che essi, con il voto, hanno determinato.
Il coordinamento cittadino del Partito Democratico
Il gruppo consiliare del Partito Democratico