Il vento leghista soffia forte anche a San Nicandro Garganico. Il risultato che fu entusiasmante per il PD nel 2014, questa volta va in blocco alla Lega, che dai 22 voti di cinque anni fa, balza a superare i 1.500 voti. Tira parecchio, sebbene sotto le enfatiche aspettative locali, il candidato "territoriale" Massimo Casanova, eletto al Parlamento europeo come maggior suffragato in Puglia e le cui preferenze sfiorano a San Nicandro quota 600. L'imprenditore bolognese, patron del "Papete Beach" di Milano Marittima e proprietario dell'antico cenobio di S. Andrea, sul Bosco Isola, è stato sostenuto a San Nicandro da una folta cordata di personaggi, tra dirigenti locali della Lega, imprenditori agricoli e zootecnici e molti appassionati di caccia. 367, invece, le preferenze per il "capitano" mentre il pugliese Caroppo si ferma a quota 39 voti: eletti entrambi
Non arrivano a mille voti i Cinque Stelle, che tuttavia si pongono in città come seconda forza (960 voti), superando solo di qualche decina il risultato di cinque anni fa (928 voti). Tiene bene il foggiano Mario Furore (298 voti), il candidato sponsorizzato dalla deputata Maria Luisa Faro, che gli porta all'incirca gli stessi voti collezionati alle amministrative del 2013, quando fu lei la candidata sindaco dei pentastellati. Sebbene dai primi conteggi sembrasse fuori, riesce in extremis ad aggiudicarsi uno dei due seggi pugliesi insieme alla barese Chiara Gemma.
Dimezzati i voti del Partito Democratico rispetto al 2014: 776 voti di lista, che sebbene siano il risultato peggiore di sempre se confrontato con tutte le elezioni a partire dal 2008, rilevano una percentuale pressoché allineata al risultato generale nella circoscrizione Sud. Prima per preferenze a San Nicandro è Elena Gentile (146 voti), sostenuta da branche interne ed esterne al partito di Pozzo Bove: tuttavia la cerignolana dimezza i voti totali della circoscrizione e non ce la fa a restare nell'Europarlamento. Elezione assicurata invece per Franco Roberti (128 voti a San Nicandro), che sfonda a Napoli e siederà a Bruxelles insieme a Cozzolino (21 voti) e Ferrandino (82 voti), quest'ultimo sostenuto da un gruppo interno di ala renziana di Pozzo Bove. Ritorna in extremis a Bruxelles anche Pina Picierno (97 voti), mentre nulla da fare per l'altro candidato votato da una parte del partito sannicandrese, Massimo Paolucci (81 voti).
Non tira Forza Italia, nonostante le aspettative connesse soprattutto alla candidatura di Lorenzo Cesa, fortemente sponsorizzato da Angelo Cera (più di mille voti a San Marco in Lamis) e quindi dal sindaco Ciavarella e dall'UDC: solo 119 voti per il segratario nazionale UDC che resterà fuori dall'Europarlamento, mentre entreranno Berlusconi (122 voti a San Nicandro) e Patriciello (51 voti), sempre che il Cavaliere non decida di accettare il seggio in altra circoscrizione, lasciando il posto a Martusciello. Scarso il risultato per la foggiana Filomena D'Antini (27 voti), sostenuta da una fetta del partito. Con 441 voti di lista, anche Forza Italia colleziona il risultato peggiore mai avuto a San Nicandro, perdendo ben mille voti rispetto al 2014.
Mantiene posizione Fratelli d'Italia, che dagli 80 voti del 2015 arriva a 425 voti di lista, attestandosi a San Nicandro leggermente sopra la media nazionale con un 9,5%. I nazionalisti sannicandresi, forti della recente alleanza con Realtà Italia e Conservatori e Riformisti, contribuiscono all'elezione di Raffaele Fitto con 158 preferenze, a cui lascerà il seggio Giorgia Meloni (212 voti a San Nicandro) eletta in altra circoscrizione. Nulla da fare per Nesci (152 voti), Gemmato (83), Mele (81) e Mussolini (47), sostenuti dai vari componenti del partito.
Discreta presenza in paese, infine, per Più Europa: 150 voti tondi, con preferenze quasi tutte sul Sindaco di Bitonto Michele Abbaticchio (120 voti).
Non conforta il dato dell'affluenza: 36,50 % (4.601 votanti su 12.607 elettori), sebbene di qualche decimo superiore al 2014 (36,23%): San Nicandro resta il comune con la più bassa affluenza tra quelli sopra i 15mila abitanti e comunque si piazza molto al di sotto della media nazionale (58,69%), regionale (51,52%) e provinciale (57,48%).
L'espressione di voto dei sannicandresi, con tutta evidenza ha drenato i voti delle forze di centrodestra (quasi 2.500) verso la Lega, addirittura con un aumento di preferenze, rispetto al 2014, di quasi 500 voti, gli stessi che mancano al centrosinistra, mentre il M5S resta stabile sulle sue posizioni. Sicuramente ha esercitato la sua influenza sulla parte più liquida dell'elettorato il governo cittadino di centrodestra. Poca cosa, comunque, rispetto al vento leghista generale, favorito dalle nostre parti dal "conquistatore" Massimo Casanova, ormai pronto ad essere l'alter Salvini di tutta la Puglia, il filtro del "capitano" nei giochi per le prossime elezioni regionali.
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