Oggi più che mai avverto il dovere di scrivere queste parole, non per senso di giustificazione ma per mera esigenza di chiarezza ed onestà intellettuale, soprattutto nei confronti di tutti coloro che mi hanno sostenuto con il loro voto. Proprio in virtù di ciò, ribadisco la mia ferma volontà di partecipazione democratica all'amministrazione della Cosa Pubblica, che mi ha portato ad uno strappo che, forse, potrà ad alcuni apparire incomprensibile. Infatti,ci tengo a ribadire che il mio agire, rifiutando, al momento della formazione della giunta, pur avendone i numeri, la carica di vicesindaco, in favore di chi vive meglio il territorio, non è stato un atto di rinuncia, ma solo un atto di responsabilità e di puro spirito di servizio nei confronti di tutta una popolazione. Però, nonostante questo, ho fatto sempre presente ai responsabili della Cosa Pubblica, la mia ferma volontà di non rinunciare, pur vivendo in un contesto sociale e professionale diverso, ad un ruolo attivo, partecipe e quanto mai attento allo stato di profondo degrado in cui versa la nostra amata cittadina. Dico nostra non a caso, perché è tale che la sento,in quanto la mia elezione non è voluta essere frutto di ambizione, di vuoto narcisismo o peggio ancora di indicibili e malcelati interessi, che non mi appartengono né per natura né per esperienza o tradizione familiare, ma solo per offrire un contributo leale, concreto ed onesto a risolvere dei problemi quanto mai ineludibili. Ed alla luce di questi ideali e, purtroppo, del continuo ostracismo di cui sono stato oggetto, da parte di alcuni, che ho deciso di salire su questa sorta di Aventino. Non è stata una scelta facile, però quando si ha la dignità di uomo e di conseguenza, coerenza con sé stessi e con ciò in cui si crede, determinate scelte si rendono necessarie, anche se difficili. Si rende indispensabile, per questo, far capire che non si è uomini di paglia o inutili controfigure animate da registi occulti, ma uomini capaci di agire e di pretendere di farlo per il bene comune anche a costo di apparire impopolari. Alla luce di queste considerazioni, rivendico la mia ferma volontà non di rompere degli equilibri, ma di crearne dei nuovi, rafforzando quelli esistenti, ma dando spazio, allo stesso tempo, e dignità a tutti coloro che, come il sottoscritto, hanno fermo diritto e desiderio solo per il bene della collettività.
Consigliere Pietro Paolo Mascione