Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta a firma del presidente del Consiglio comunale in merito agli ultimi avvenimenti politici
“Caro Direttore, mi chiedo da tempo e in tante circostanze, come si pone il popolo fra opinioni politiche di parte e verità. Di fronte ad argomentazioni politiche ed amministrative di questi giorni in merito alla surroga di un consigliere dimissionario, dico soltanto di persone che a tutti i costi, di fronte a qualsiasi proposta, a qualsiasi progetto, a qualsiasi atto amministrativo e persino di fronte alle norme di legge, regolarmente, per prima cosa, ci rispondono “non si può fare”. Attenzione, non dicono, come farebbe un amico: mi spiace, non posso, forse è meglio fare in altro modo o come farebbe un politico sincero verso la sua terra: non sono nelle condizioni di poterlo fare. No, la loro affermazione tuona sempre inappellabile, appoggiata da presunte ragioni tecniche - amministrative, attraverso le quali cercano di disarmarti, al solo scopo di impedire chi governa il paese di andare avanti. Poi si scopre che si può fare! Voi, cari amici lettori, non potete immaginare l’esultanza del perfido quando riesce ad ostacolare qualcosa! Ma vi dirò di più. Capita anche, col tempo, che chi vuole fare qualcosa ci riesca ugualmente ed allora il perfido, quando capisce che non può più opporsi, cambia strategia, si fa avanti e persino ti abbraccia. Qualche volta ci scappa anche una lacrima. Diffidate, quindi, dalla gente che dice sempre “non si può” o che quotidianamente predica solo incertezze del futuro. Viviamo sicuramente in un tempo carente di ideali di libertà e di democrazia, prova è il tentativo vano, nell’ultimo consiglio comunale, da parte dei consiglieri di opposizione, di non convalidare l’elezione di una persona eletta dal popolo, che è sempre sovrano su regole sterili e fuori luogo, così come contempla la Costituzione Italiana. E che questo vuoto, purtroppo, pesa soprattutto sui ragazzi, talvolta vulnerabili al “fascino” ambiguo delle proposte distruttive. Caro Direttore, queste poche parole sono per me solo il tentativo di esortare i più giovani a sfidare le meschinità e le demagogie, perché sui ragazzi ricadono grandi responsabilità. Quelle di lanciare le mode, confidando che siano sempre più belle e costruttive. Con sincerità”.
Domenico Fallucchi