Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del UDC in merito al incontro avvenuto a San Nicandro Garganico sul tema referendario
Ancora una volta l'UdC persegue la strada del dialogo diretto con i cittadini per spiegare le ragioni del NO alla riforma costituzionale.
A San Nicandro Garganico, dopo i saluti di Costantino Ciavarella, segretario cittadino dell'UdC, e di Grazia Anna Pipino, referente cittadina Pari Opportunità, hanno dialogato sulla riforma Maura Di Salvia, commissaria provinciale Pari Opportunità, Patrizia Lusi, direttivo regionale Pd, Napoleone Cera, presidente Gruppo Popolari della Regione Puglia, mentre le conclusioni sono state affidate al segretario provinciale, on.Angelo Cera.
Per Maura Di Salvia con questa riforma
«Ci stanno prendendo in giro, perché vogliono farci approvare una riforma che non si comprende e che è piena di negatività. Non è vero, infatti, che si abbattono i costi, così come non è vero che ci sarà meno burocrazia. La riforma non riforma la Costituzione, semplicemente ne cancella alcuni aspetti fondamentali per la democrazia e la sovranità popolare.»
Articolata premessa, prima di entrare nel merito della riforma, nell'intervento della Lusi: «Non ci sono divisioni nel Pd, ma il dibattito interno rappresenta il disagio di una parte del partito per una riforma 'imposta'. In quest'ottica, per la prima volta in pubblico, affermò il mio disagio per la piega presa dal dibattito nel Pd e sento nostalgia di quello spirito di confronto che rappresentava la discussione all'interno delle nostre sezioni a tutti i livelli.
Così come provo disagio a comprendere come mai nel mio partito dopo aver sostenuto le ragioni del NO nel referendum contro l'Energas, ora ci si schieri a favore di una riforma che di fatto toglie sovranità ai cittadini.»
A Napoleone Cera invece il compito di spiegare il rischio per le autonomie locali di vedere ridimensionate le proprie competenze.
«Nel 2016 abbiamo sostenuto due consultazioni referendarie che sono costate 6 volte di più dei tagli vantati dal governo se dovesse passare la riforma.
Se si volevano tagliare i costi della politica non era meglio una legge ordinaria? Questa riforma vuole creare una casta nella casta, ovvero svuotare la sovranità popolare e togliere competenze regionali per governare senza disturbi, così i cittadini avranno sempre meno occasioni per fare ascoltare la propria voce.»
Molto applaudito l'intervento dell'on.Cera.
«Non siamo contro Renzi, siamo contro la sua cultura politica che non ha rispetto del Parlamento e toglie sovranità al popolo.
Renzi immagina un Parlamento svuotato di ogni potere, dove poter salutare e abbracciare solo parlamentari emiliani e toscani, mentre io l'unico emiliano che voglio abbracciare è Michele, il presidente della Puglia. Renzi vuole una parcellizzazione del territorio secondo logiche di non rappresentanza della volontà degli elettori, d'altronde chi non è stato eletto non può avere a cuore il voto popolare.
Sia chiaro non ci contrapponiamo al governo Renzi ma all'arroganza del premier che vuole spaccare gli italiani e i territori. Per questo diciamo di fermare tutto e di ragionare su basi condivise, evitando un inutile scontro politico e strumentale.»