E' Leonardo di Monte, già assessore e consigliere comunale di San Nicandro Garganico, a rispondere questa volta ai comunicati di Forza Italia e del suo capogruppo Giovanni Villani. Una risposta che appare quasi l'esame di coscienza di una generazione che, secondo Di Monte, deve fare un passo indietro.
«Caro Giovanni, non ricordo quante volte ti ho sentito dire "sono un ingegnere prestato alla politica". - Così scrive Di Monte che continua - Non pensi che alla tua età potresti anche dire qualche volta: ora basta con la politica?. Ti parlo con questa chiarezza perché la tua lunga esperienza pregressa, con tutti gli aspetti positivi e negativi che hanno contrassegnato la vita di chiunque si sia voluto impegnare in politica, non può arrivare al punto di scadere nel ridicolo con l'intento di individuare un colpevole "nemico politico" per coprire responsabilità altrui e tue personali.
La tua onestà intellettuale deve prevalere anche rispetto all'onestà materiale, che pure ti riconosco; la tua maturità politica non può farsi offuscare dalla veemenza ideologica di un ventenne, che mi auguro non sia un altro "ingegnere prestato alla politica". A me piacerebbe che tu diventassi interprete nel consiglio comunale del desiderio di tanti cittadini di conoscere la verità e senza mezzi termini su tre questioni fondamentali che hanno trascinato il comune nel baratro della bancarotta: Mucafer, Aspica, Sannicandro tributi. Parlo di verità politica, non di verità per la Corte dei Conti.
Tu sei certamente la persona più autorevole che può far emergere una volta per sempre queste verità dal momento che sei stato artefice e protagonista di quelle fasi della storia amministrativa del nostro comune. Costantino Squeo, ha sicuramente commesso tanti errori, ma addossare a lui e alla "sinistra" la responsabilità della situazione debitoria del nostro comune è quanto di più ingiusto e disonesto si possa dire. Solo chi ha vissuto, insieme a lui, i drammi e le sofferenze di quegli anni potrà per sempre apprezzare la sua onestà materiale e intellettuale, il suo spiccato senso di umanità e di sacrificio per le persone più deboli e la sua consapevolezza della "prigione finanziaria" in cui era costretto ad operare.
Cosa pensi Giovanni che quando si usciva "in trasferta" si andava a mangiare al ristorante o ci si faceva pagare dal comune le missioni?. Bastava un panino su un'autostrada a proprie spese pur di non far pesare sul comune il costo di un solo euro!. Non so quanti altri sindaci, assessori, consiglieri comunali, nel passato e a tutt'oggi, abbiano osservato questo senso del sacrificio personale per il bene comune.
Spero, anzi sono certo, che altri amministratori abbiano seguito regole "francescane" nei loro comportamenti, ma sono anche altrettanto certo che in tanti hanno approfittato del loro ruolo per coltivare e consolidare solo il loro spiccato senso degli affari. Il nostro comune, comunque, non può più continuare a vivere di continue minacce e di continue e reciproche delegittimazioni politiche. I sannicandresi li trovi dappertutto in Italia e da qualche tempo li ritrovi dappertutto di nuovo in Germania come agli inizi degli anni sessanta.
La politica locale deve necessariamente provare a confrontarsi su tematiche nuove e più avanzate e che coinvolgano livelli istituzionali regionali e nazionali. Non è più concepibile continuare a pensare che il consiglio di amministrazione della Fondazione Zaccagnino possa rappresentare terreno di scontro per pure ragioni di potere. Quando penso, caro Giovanni, che in altri posti d'Italia, 500 metri di pietre e 4 baracche diventano d'estate motivo di attrazione di tanti vip italiani e stranieri quando noi abbiamo un mare e una delle più belle spiagge d'Italia da offrire al mondo, mi si stringe il cuore. Quanta ricchezza e quanto lavoro abbiamo buttato al vento in tanti anni di scontri e divisioni politiche demagogiche?.
Nell'augurarmi che Sannicandro.org ti faccia arrivare questa breve riflessione, ti abbraccio.
Un ex consigliere comunale.
Leonardo Di Monte»