Schiapparo, ecco l'area interessata dal piano di recupero

Il 60% dell'intera superficie rientra nel PIRT

La scorsa volta avevamo assodato che il Pirt, il Piano di Recupero Territoriale di Torre Mileto, è un progetto di recupero urbanistico realizzato dalla società Lesina srl (leggi), che fa parte della Fingen, un gruppo fiorentino che avrebbe riscosso "successo nel campo della moda e del real estate", in base a quanto si legge sul sito-web del gruppo imprenditoriale.

A redigere il Piano è stata la Lesina srl perché tale società sarebbe proprietaria di circa 500 ettari di terreni in agro di Lesina, di cui circa 200 sarebbero stati interessati dal fenomeno dell'abusivismo edilizio di Torre Mileto.

Ma il Pirt, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non prevede il recupero e la riqualificazione di tutto il villaggio che si estende per circa otto chilometri lungo l'Istmo Schiapparo, ma solo di una parte di esso.

Infatti, il Piano interessa esclusivamente i suoli della Lesina srl (area cerchiata in rosso nella foto), che corrispondono a circa il 60% della superficie totale dell'Istmo. In particolare, l'area interessata dal Pirt è quella che si estende dalla Foce Schiapparo sino alla località Tamaricelle, e più precisamente sino al cosiddetto 'incrocio', che consente di imboccare le strade vicinali tramite un vecchio ponticello.

Il restante 40% dei suoli, sui quali si estende il villaggio, sarebbero di proprietà della società Lacmar srl (area cerchiata in nero), che non ha presentato alcun piano di recupero. Quindi, per tutte le case che sorgono in questa area (che va dalla località Tamaricelle sino al lido di Torre Mileto), almeno per il momento, non è prevista alcuna sanatoria né da parte della società proprietaria dei suoli (la Lacmar) né da parte del Comune di Lesina.

Bisognerebbe capire il motivo per cui la Lacmar non abbia redatto alcun Piano di Recupero, anche perché la società, nel 2002, aveva manifestato la volontà, al Comune di Lesina, di predisporre il Pirt; volontà che però poi sembra essere mutata.

In conclusione, possiamo dire che il Pirt oggi rappresenta sicuramente una soluzione (l'unica sulla carta) all'annosa questione che si trascina da anni, ma sarebbe comunque una soluzione che lascerebbe quasi la metà del problema irrisolto.

Fonte: Il blog di Torre MIleto

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