Sembrano in aumento, nell'estate 2018, le concentrazioni di cubomeduse nelle acque costiere del Gargano Nord. Sono molti, infatti, i casi di urticazioni segnalati nelle ultime settimane, specie sulle coste di Lesina, Torre Mileto, fino a Capoiale e Foce Varano.
Si tratta della Carybdea marsupialis, una specie distribuita ampiamente in acque tropicali dell’Atlantico e si trova in grandi quantità nel Mar dei Caraibi. Non è una specie molto comune nel Mediterraneo. A spiegarlo è Lucrezia Cilenti, ricercatrice del CNR di Lesina, che attribuisce la sempre maggior presenza della specie all'eccessivo riscaldamento superficiale dell'acqua.
La cubomedusa è caratterizzata da una campana a sezione quadrangolare, avente in ciascun angolo un tentacolo, ognuno dei quali è coperto da circa 500.000 cnidociti, i quali contengono le nematocisti, organi urticanti a forma di arpione che iniettano una biotossina alle vittime, causa dei fenomeni urticanti quando questi vengono a contatto con la pelle. Le infezioni variano a seconda della sensibilità del soggetto attaccato e delle parti del corpo interessate. Sono di piccole dimensioni, di solito intorno ai dieci centimetri e praticamente invisibili in acqua per la loro colorazione pressocché trasparente. Diversamente dalle altre specie di meduse, non si lasciano trascinare dalle correnti e dal moto ondoso e si spostano ad una velocità che arriva a superare i 7 Km/h.
Queste meduse, oltre ad acque temperate, amano stazionare e riprodursi in zone caratterizzate da barriere naturali o artificiali (scogliere, frangiflutti, ecc.), ricche di quei microrganismi solitamente attratti anche dalle luci notturne. Mentre gli "spazzini" delle cubomeduse sono le Caretta caretta, le tartarughe marine sempre più in pericolo nelle nostre zone a causa dell'inquinamento e della pesca selvaggia.
E' consigliabile non entrare in acqua in caso di avvistamenti e, soprattutto, evitare bagni notturni. In caso di puntura, si deve sapere che le tossine sono termolabili, per cui può aiutare molto immergere la parte del corpo interessata in acqua calda. Per i tentacoli attaccati alla pelle, fenomeno molto comune, ci si deve aiutare prima con una comune tessera magnetica, tipo bancomat, e poi sciacquare con acqua di mare.
(Foto pagina FB Calarossa)