L'ENPA chiede spiegazioni sui delfini seppelliti allo Schiapparo

"Questa la tutele per le specie protette e per la salute dei cittadini?"

L’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) ha scritto al ministro dell'Ambiente, Ministro della Salute, Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, Ministro degli Interni e al Comando Generale delle Capitanerie di Porto per avere con urgenza non solo spiegazioni e informazioni in merito ad un delfino spiaggiato e poi seppellito in una spiaggia pubblica a Lesina (Foggia) ma anche notizie su altri cetacei che si sarebbero spiaggiati ma di cui non v'è traccia.

È da evidenziare, come riferiscono gli stessi cittadini che hanno segnalato il fatto, che lungo tutto il litorale Torre Mileto -"Schiapparo" (Foggia) via sia una massiccia presenza di cumuli di amianto e di bidoni dell'immondizia rovesciati e quindi inutilizzabili. Il degrado della zona è ampiamente documentato da immagini presenti in rete, che non lasciano spazio a dubbi.

«Abbiamo segnalato l'ennesimo caso di cattiva gestione dello spiaggiamento di un delfino e della mancata applicazione dei necessari protocolli a tutela della specie stessa, della salute e dell'incolumità pubblica, - dichiara il direttore scientifico dell'Enpa, Ilaria Ferri - Il ritrovamento del cetaceo, in fase iniziale di decomposizione e il sotterramento dello stesso con l'ausilio di una escavatrice è avvenuto presso Torre Mileto e Marina di Lesina lo scorso 5 giugno.

Il tutto è stato ampiamente documentato da alcuni lungimiranti cittadini che descrivono e dimostrano, tramite le immagini, come si siano susseguiti, di fatto, una serie di comportamenti gravemente omissivi, pericolosi e, a nostro avviso, anche illegittimi. Le notizie che abbiamo appreso anche dagli organi di informazione riguardano inoltre una serie di cetacei spiaggiati e deceduti, di cui non vi è però traccia e anche di questo episodio abbiamo richiesto chiarimenti immediati.

Ci chiediamo quali siano stati i protocolli operativi messi in opera, come sia stato possibile occultare i corpi di animali appartenenti per altro a specie particolarmente protette senza aver escluso che il decesso fosse stato causato da azione umana o da patologie proprie della specie quali il morbillivirus. Se e come sia intervenuto un medico veterinario competente in grado di stabilire i provvedimenti necessari, notoriamente stabiliti dai protocolli internazionali e soprattutto come sia stato possibile interrare in una spiaggia pubblica l'animale senza aver escluso possibili zoonosi e, inoltre, non aver segnalato l'interramento e impedito l'accesso alla spiaggia stessa per le ragioni di cui sopra» .

L’Enpa ha quindi richiesto ai Ministeri competenti quali siano le azioni intraprese per garantire la rete di pronto intervento operativa per i cetacei spiaggiati, quali siano gli enti di riferimento e a che titolo siano stati coinvolti, quali siano i provvedimenti, le determinazioni e gli atti ufficiali emanati dai Ministeri tesi a garantire il corretto servizio di intervento sui cetacei spiaggiati e con quali strumenti, mezzi e coordinamento.

Comunicato stampa ENTE NAZIONALE PROTEZIONE ANIMALI

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