Nella nostra cittadina, sabato 16 dicembre alle ore 19:30, presso l’Aula Magna dell'edificio scolastico di Piazza 4 Novembre, ho avuto il piacere di presentare, in una relazione dettagliata ed articolata, il nuovo libro di Lina Di Leo “Donna Michelina - una mamma per tutti”, edito da Publigrafic, Sannicandro Garganico, sulla fondatrice dell'Orfanotrofio delle Suore del Sangue di Cristo. All'evento, patrocinato dall'amministrazione comunale di San Nicandro Garganico, insieme alle associazioni Unitre e Oro Tra le Mani, hannopartecipato un folto pubblico e varie autorità civili locali. Il Direttore dei corsi dell’Unitre, Prof. Giuseppe De Cato, ha illustrato ai presenti la sua relazione sul libro, evidenziandone gli aspetti positivi ed esortando tutti, giovani e meno giovani, a leggerlo per trarne tanti insegnamenti.
“Il mosaico del panorama editoriale sannicandrese si arricchisce di un altro tassello e si presenta molto interessante, grazie all’impegno e alla costanza di Lina Di Leo la quale, da anni, continua a scrivere per il proprio diletto e, questa volta, per “lasciare agli atti un documento, qualcosa di tangibile che potesse rimanere nel tempo”. E’ questa, infatti, la finalità principale del suo nuovo libro, Donna Michelina una mamma per tutti, scritto e curato in ogni particolare, per raccontare fatti ed eventi inerenti la personalità e l’Opera Educativa Assistenziale di Donna Michelina Valente , determinanti per la vita sociale e culturale della nostra cittadina garganica in un arco di tempo che abbraccia numerosi decenni. Un compito arduo per l’autrice, non farne un’autocelebrazione, in quanto persona di parte, essendo l’unica pronipote di questo personaggio pubblico che ha dato vita ad una grandiosa opera di beneficenza, meritevole di essere conosciuta e valorizzata anche da parte delle nuove generazioni.
In questo libro la narrazione su Donna Michelina è strutturata inizialmente col racconto di Lina, visto e vissuto in prima persona, con dovizia di particolari per lo più inediti, un linguaggio chiaro, articolato, colloquiale, semplice, coinvolgente; prosegue, quindi, per tracciare un profilo completo sulla cara congiunta, riportando, quasi integralmente, varie esperienze ed attestazioni di grande stima da parte di chi è stato molto vicino a Donna Michelina: la stessa Lina, parente più prossima, per l’aspetto biografico, Padre Gabriele Fania, per quello spirituale, Suor Angela Di Spirito per la sfera relazionale, Suor Lucia Iacovelli, per l’aspetto affettivo, Suor Rosaria, per le qualità morali, Rocco Di Lella, per l’aspetto amministrativo, il dott. Pietro Trombetta, per l’aspetto medico; dichiarazioni, queste, raccolte durante un Convegno di studi sulla sua figura e l’opera - coordinato dal dottor Matteo Gioiosa, Direttore Didattico anche delle scuole dell’Istituto - in una serie di manifestazioni, nei giorni 4 e 5 maggio 1996; allora, infatti, sulla facciata principale del nuovo Istituto da lei fondato, ubicato nel quartiere “Cimetta” e nella via intitolata al suo nome, venne scoperto e inaugurato un mosaico raffigurante Donna Michelina nel modo come ha sempre vissuto, in mezzo a bimbe e giovinette.
La semplice, ma grande personalità di colei che molti di noi hanno conosciuto, apprezzato e riverito, viene attentamente delineata nel libro, corredato, nella parte conclusiva, di un ricco repertorio fotografico, attinente la protagonista, tra l’altro inedito e, quindi, di grande rilevanza per chi trova in esso notizie e curiosità.
*Maria Michelina Valente, fra i personaggi che hanno determinato positivamente la storia di San Nicandro Garganico, nacque a Ischitella il 5 luglio 1894, da padre muratore; ben presto orfana di madre, dopo che il padre si risposò, decise di trasferirsi a San Nicandro presso sua sorella maggiore.
Molto bella, bruna, con due grandi occhi neri, dall’aspetto fisico imponente e che “ispirava un rispetto istintivo”, conquistò le attenzioni e l’amore di Giuseppe Luigi, figlio scapolo del ricchissimo latifondista Don Matteo Zaccagnino. La loro unione matrimoniale nel 1926, felice ma senza la gioia di un figlio, fu interrotta, dopo quattro anni, dalla morte prematura di Don Peppe.
Rimasta vedova, con l’immenso patrimonio di famiglia da gestire, memore della sua triste condizione di orfana, “volle crearsi una famiglia spirituale – come don Aristide D’Alessandro scrisse nella cronistoria dell’Istituto – che conservasse sotto il suo tetto lo spirito e la fiamma di una famiglia cristiana”, dedicandosi all’educazione e alla formazione di povere orfanelle fino al compimento dei 18 anni, quando ognuna, per legge, avrebbe raggiunto la maggiore età ed una certa capacità ed autonomia nell’affrontare la vita, sul piano relazionale.
Nel novembre 1949, la piccola istituzione fu inaugurata ufficialmente, in presenza del Vescovo di Lucera, Mons. Vendola, del clero locale e alcune maestre interne e di laboratorio. Alcuni anni dopo, le sue condizioni di salute diventarono sempre più precarie, a causa di varie malattie, curabili solo con terapie sperimentali e che lei accettò come un dono vissuto per amore e fedeltà a Dio; inoltre, dal momento che il numero delle orfanelle assistite era ulteriormente aumentato, si rese indispensabile la presenza di nuove educatrici; si pensò alle Suore del Preziosissimo Sangue che, nel 1953, furono autorizzate a venire a San Nicandro per assumere la Direzione dell’Istituto e la formazione delle giovinette.
L’anno seguente, con atto notarile stilato presso il notaio Aldo Petitti, Donna Michelina donò le sue proprietà all’Istituzione centrale delle Suore, che ha sede a Roma.
Da allora, nonostante il suo aspetto naturalmente imponente ed autoritario, essendo una donna di grande personalità, andò aprendosi continuamente al dono dell’altro, fu comprensiva, generosa, amante del dialogo, della tenerezza e della condivisione dei suoi beni, specialmente con i più poveri, sincera, forte, fra le molte incertezze e paure della sua vita cercando, in ogni modo, di mettere a frutto i carismi ricevuti dallo Spirito Santo, a beneficio di intere generazioni di giovinette che affettuosamente e in segno di grande rispetto l’hanno sempre chiamata mammina.
“Oggi l’Istituto di Donna Michelina, osserva Lina Di Leo nel suo libro celebrativo, “a causa dei mutamenti epocali, con il calo demografico che ha portato alla contrazione e alla diminuzione di classi scolastiche, dispone solo della Scuola Materna…mentre l’Orfanotrofio si è tramutato in Casa di riposo per religiose anziane.
La mia infanzia è costellata di tanti bei ricordi, fra cui gli anni di asilo, in Largo Giordano Bruno, presso l’Istituto creato e curato amabilmente da Donna Michelina, amministrato con estrema puntualità e competenza da sua nipote Maria Basile, intelligente, eclettica, spigliata, fra le migliori e ineccepibili collaboratrici e coadiuvato dalle eccellenti Suore Adoratrici del Sangue di Cristo, come attualmente vengono denominate, fra cui Suor Sabina, Suor Iolanda, con le quali ho imparato ad apprezzare e a vivere la mia vita con impegno e senso di responsabilità, grazie a quei valori fondamentali che caratterizzarono costantemente la formazione culturale e sociale voluta da Donna Michelina.
In questo libro - a lei dedicato - e che è il quarto fra quelli scritti e pubblicati da Lina Di Leo,: “Il Concentus Musicus” nel 2007, che riporta esperienze, fatti ed episodi di vita artistica ed associativa insieme al coro polifonico omonimo; “I moti dell’animo” nel 2011, una raccolta di poesie di vario genere dedicate ai nipoti e “Briciole di saggezza” nel 2014, raccolta di detti, massime ed aforismi in italiano e in vernacolo sannicandrese, nel ricordo di esperienze di vita col marito Nazario, l’autrice puntualizza: “Nell’esposizione di fatti ed eventi, pur senza nascondere la finalità celebrativa, si evince, attraverso la rievocazione di vissuti e testimonianze dirette, un excursus epocale che potrebbe costituire un importante documento storico in quanto spaccato di vita di altri tempi concretamente presentato.
Nell’ascoltare varie testimonianze rese da personaggi dai ruoli socialmente diversi, pur esposte con linguaggi consoni a ciascuno di loro, si rileva una costante comune a tutti: il lato affettivo che ha legato in maniera diversa ognuno di loro a Donna Michelina che, pur nella sua autorevolezza, ha saputo trasmettere calore umano, dando a ciascuno l’impressione di essere importante nella sua unicità.
Soprattutto se questo mio progetto, come da intento, avrà avuto anche una valenza educativa riuscendo a trasmettere la solidità di certi valori in un’epoca in cui sono fortemente in crisi, vorrà dire che il lavoro ha raggiunto in maniera soddisfacente i suoi obiettivi”.
Ebbene, dopo aver letto piacevolmente questo libro, di cui ho condiviso tanti eventi narrati, per averli vissuti personalmente, sono più che mai convinto che Lina è riuscita nel suo proposito e così, ne sono certo, penseranno coloro i quali lo leggeranno.
Esprimo, quindi, il mio più sincero e fraterno apprezzamento a lei che è stata collaboratrice e mia collega di esperienza – per oltre vent’anni – nella redazione del periodico sannicandrese “La mia città” scrivendo innumerevoli articoli di vario genere e poesie dal contenuto semplice, ma alquanto significativo; che ha, inoltre, svolto l’incarico di componente e Presidente di Giuria nelle manifestazioni del Festival Internazionale della Scuola organizzate annualmente dall’A.N.A.P.I.E (Associazione nazionale Amici dei Parchi Italiani ed Europei); che è stata Docente di Educazione Musicale di ruolo, presso la Scuola Media a San Nicandro e che, inoltre, ha fatto parte del Coro polifonico del “Concentus Musicus”, fondato da Michele Gioiosa e altri amici e sostenitori, entusiasti, come me, di ritrovarsi, cantare e diffondere il piacere della buona musica corale. Cordialmente, auspico ottima salute, serenità e tante soddisfazioni per lei che vive la sua terza età con grinta, come donna, moglie, nonna serena e gratificata, col piacere di riscoprire la vita giorno per giorno, cercando di fermare come può il tempo, da attenta osservatrice delle varie realtà sociali locali, di cui continua ad occuparsi, perché legata da sempre alle sue origini semplici e genuine, che conserva agevolmente poiché valorizza - senza riserve - il “fanciullino” pascoliano che è parte integrante della sua vita e lo sarà fino a quando lei avrà quella forza che la distingue.
Congratulazioni vivissime a Lina Di Leo, per i messaggi significativi di questo suo nuovo libro, ricco di contenuti culturali e morali che i lettori valorizzeranno al meglio”.
Leo Caputo