Dal dieci al quindici agosto, presso l’Auditorium della scuola situata in “Piazza Quattro Novembre”, si è tenuta una mostra pittorica, a cura di Michele Matera, intitolata: “la flagellazione di Cristo nel Caravaggio”. In tale occasione, ho posto alcune domande all’autore.
A: “Michele, parlaci di te. Di cosa ti occupi nella vita”?
B: “Io lavoro presso un supermercato a Monza. Come secondo impiego, mi dedico alla pittura. Quest’attività è, alquanto, impegnativa poiché assorbe molto del mio tempo”.
A: “Sei sposato”?
B: “Si. Sono, felicemente, sposato. A novembre diventerò papà”.
A: “Quando hai cominciato a dipingere”?
B: “Ho iniziato, di preciso, tre anni fa. Io utilizzo la tecnica della pittura ad olio. Mi sono soffermato, agli inizi, sulla corrente iper-realistica, discostandomene in seguito. La mia passione è stata coadiuvata dall’incontro con la pittrice Stefania Cavalcante. Dopo sei mesi di studio, seguito dalla bravura di questa pittrice, ho deciso di produrre quadri in proprio.
A: “Perché hai scelto di allestire una mostra a San Nicandro Garganico”?
B: “Io sono legato da radici profonde a questo paese. Mio padre è nativo di Apricena; invece, mia madre è originaria di questa città. Ho voluto mostrare i miei quadri, anche, in questa località”.
A: “Quale tecnica pittorica sei solito adottare”?
B: “Mi rifaccio al Caravaggio. Il grande maestro si soffermava sulle luci nei propri dipinti. Ho lavorato sulle polveri. Ho cercato, nelle mie composizioni, di rendere la brillantezza dei colori”.
A: “Cos’è, per te, l’arte”?
B: “L’arte, per me, è comunicazione fra l’opera e lo spettatore”.
Giuseppe Scanzano.