Giorno ventuno marzo, gli studenti del Dipartimento degli studi umanistici dell’università di Foggia hanno preso parte ad un convegno, tenutosi presso il Museo Civico della medesima città, intitolato “ Le tombe a semicamera della Daunia antica. Contesto, architettura e ideologia”.
Ad aprire i lavori è stata la direttrice del museo, Gloria Fazia. Lei ha esordito dicendo che questi incontri sono organizzati in più fasi e tendono a mostrare i beni archeologici della nostra terra. A seguire è intervenuto il professore Riccardo Di Cesare, docente di Archeologia e Storia dell’Arte greca. Il prof. Di Cesare ha spiegato che questi incontri mirano a far conoscere giovani laureati in archeologia ed a mostrare i loro lavori di tesi. Egli ha presentato, in breve, il lavoro di tesi del dott. Michele Bracone, affermando che nella nostra Puglia ci sono diverse tombe a semicamera. Ultimo ad illustrare il proprio lavoro è stato, appunto, il dott. Michele Bracone. Egli ha esordito dicendo di far parte della Scuola di specializzazione di Archeologia a Bologna. Il suo lavoro di tesi magistrale ha trattato lo studio delle tombe a semicamera. Il dott. ha focalizzato la propria attenzione anche sul contesto economico e sociale di tali strumenti di sepoltura. In poche parole, queste tombe ospitavano i defunti appartenenti a famiglie aristocratiche.
Queste tombe possedevano letti in pietra, detti “klivai”. Tali luoghi potevano variare ed avere la lunghezza di due o tre metri. L’accesso avveniva dall’alto. Tale struttura è scavata nel terreno del banco roccioso. Molti monumenti funebri di questo tipo hanno evidenziato decorazioni geometriche figurate. Famose sono le scene di uomini con cavalli. I cavalli, in effetti, rappresentavano il metro della ricchezza degli aristocratici. Alcune di queste immagini presentano una quadriga. Altra immagine, piena di suggestione, è quella ,nella quale, un uomo accompagna la defunta nell’aldilà. Questa rappresentazione indica il trapasso dalla vita alla morte; quindi la credenza, che già da allora, era presente una vita ultraterrena.