Reddito di cittadinanza, parte la fase 2

I beneficiari dovranno lavorare per il Comune di residenza

Al via la seconda fase del Reddito di Cittadinanza. Come pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, i beneficiari del reddito dovranno lavorare per almeno 8 ore (e massimo 16) per lavori di pubblica utilità al Comune di residenza.

Una forza lavoro sul Comune di San Nicandro di circa 400 persone, salvo i casi in cui si è esenti.

Si tratta di prestazioni non retribuite perchè ovviamente si percepisce il reddito di cittadinanza e la mancata accettazione della condizione stabilita dal decreto da parte di uno dei componenti del nucleo familiare determina la decadenza del sussidio.

Non possono essere svolte attività in sostituzione di personale dipendente del Comune o dell’ente incaricato dei servizi, e non possono sostituire lavoratori assenti a causa di malattia, congedi  parentali, ferie.

I progetti utili per la collettività vengono svolti in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni. Come chiarito dal decreto, il percettore del sussidio potrà scegliere se svolgere le 8 ore settimanali in un solo giorno o spalmate su più giornate, ma con l'obbligo di completare le ore previste al mese, con la possibilità di recuperare, entro certi limiti, le ore perse.

Ora toccherà al Comune inserire i progetti attivati con il numero di posti disponibili nella Piattaforma GEPI.

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