E' davvero l'ultimo giorno, oggi, per i Frati Minori francescani a San Nicandro Garganico. Domani mattina, alla messa delle 11, il vescovo di San Severo Giovanni Checchinato e il superiore provinciale dell'OFM padre Alessandro Mastromatteo, ufficializzeranno il passaggio di consegne dell'intero complesso del convento di S. Maria delle Grazie, che dalla provincia monastica di Puglia e Molise passerà nella giurisdizione definitiva del clero diocesano con effetto 17 settembre 2017.
Già nel luglio 2016, a seguito del congresso capitolare dei Frati Minori, era stata resa nota la decisione di "sospendere la presenza della fraternità in San Nicandro Garganico" e di affidare la parrocchia al vescovo di San Severo, competente territorialmente sulle parrocchie sannicandresi. Una decisione presa non bene dalla comunità parrocchiale ma anche da numerose frange della società civile, nonché personalità del mondo politico e della cultura. Erano seguiti almeno due episodi, in cui i Frati avevano tentato di trasferire alcuni mobili e suppellettili in altre sedi, tentativi decisamente bloccati dai fedeli e da cittadini che rivendicarono il valore affettivo di quei beni, specie quelli storici. Alla scorsa primavera, invece, risale la decisione dei francescani di cedere completamente la proprietà di tutto il convento alla curia, che ora ne disporrà secondo quanto deciderà il vescovo Checchinato.
La presenza dei frati francescani a San Nicandro risale al ai primi decenni del 1600, quando fondarono il convento, dapprima come ospizio, costruendovi poi la chiesa nel 1633. Mandati via dopo l'Unità d'Italia a causa della soppressione degli ordini monastici nel 1866, tornarono solo nel 1961, per volere della popolazione sannicandrese e interessamento di mons. Aristide D'Alessandro. Stabilitisi dapprima nella chiesa di S. Biagio, rientrano nel convento solo nel 1992, dopo che nel 1985 la chiesa viene elevata a parrocchia. Negli anni 2002/2008, i frati operano una serie di interventi strutturali, grazie anche a fondi pubblici, per salvare il convento dalla rovina.
E mentre in questi giorni padre Lorenzo Ricciardelli, ultimo e forse il più conosciuto dei frati dell'ultimo trentennio proprio per il lungo tempo trascorso a San Nicandro, sta dispensando saluti accorati ai sannicandresi prima di tornare al convento di S. Matteo a S. Marco in Lamis, già si rincorrono voci sul parroco che il vescovo Checchinato avrebbe deciso di nominare. Si tratterà di una nomina di amministratore, che reggerà la parrocchia e il convento per un anno, al termine del quale verrà poi incardinato il parroco definitivo che, di norma, durerà in carica nove anni. Ad horas, comunque, sapremo l'ufficialità del nominato che, secondo ambienti ecclesiastici, potrebbe essere un parroco piuttosto conosciuto negli ambienti ecclesiastici sannicandresi ma anche fuori diocesi.