Condanne 'garage d'oro': il commento di SEL

'Questa città ha bisogno di un atto d'amore: Marinacci si faccia da parte'

Sulla vicenda della presunta conferma, in Corte d'Appello, delle condanne all'ex sindaco Nicandro Marinacci e dell'allora giunta per la faccenda del garage ristrutturato per essere adibito a servizio veterinario comunale, interviene con una nota la locale sezione di Sinistra, Ecologia e Libertà.

«Non siamo tra quelli che pensano che un avversario politico si sconfigga "per via giudiziaria" - si legge nella nota pubblicata sul blog del partito sannicandrese di Vendola  - e quindi ci piacerebbe che la sconfitta di Marinacci e della cultura che esprime avvenisse dopo una corretta, anche se combattuta, campagna elettorale. Ma in democrazia la vittoria e la sconfitta sono le due facce di una stessa medaglia e quindi la possibilità che una sua eventuale candidatura possa convincere la maggioranza degli elettori a dargli il consenso è nell'ordine naturale delle cose.

Proprio questa, remota, possibilità - continua la nota - ci impone di porci e di porre a tutti, Marinacci compreso, una domanda: può questa città svolgere una campagna elettorale con il fondato sospetto che la stessa non servirà a niente? Questa domanda la poniamo perché la conferma delle pene accessorie (interdizione per cinque anni dai pubblici uffici) potrebbe, se la Cassazione le dovesse confermare, fra alcuni mesi, non di più, far decadere il Sindaco e rimandare, stante l'attuale normativa di elezione diretta del primo cittadino, San Nicandro nuovamente alle urne».

Chiaro, dunque, l'invito diretto a Nino Marinacci di farsi da parte con un «atto d'amore verso quella città che lui dice di amare tanto», per evitare che, per effetto della pena, se confermata dalla Cassazione, la città debba sopportare lo scioglimento del Consiglio comunale e il ritorno alle elezioni se Marinacci dovesse essere eletto.

«Noi non tentiamo - conclude SEL smarcandosi da ogni possibilità di speculazione sulla faccenda - né vogliamo, speculare su una brutta faccenda che non è politica e quindi non ci interessa. Ad ognuno il proprio compito. Noi facciamo politica, i giudici facciano le sentenze. Con questa che riteniamo una lettera aperta alla città, ai partiti e, soprattutto, a Nicandro Marinacci vogliamo dare il nostro sereno contributo per uscire da una situazione drammatica che la città sta vivendo. Una cosa è la battaglia politica, altra cosa è il rispetto, comunque e sempre, delle persone».

 

Staff sannicandro.org

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