Una giornata complessa per la politica sannicandrese, che dopo i risultati delle elezioni europee deve fare i conti con i propri problemi di rappresentatività.
Primo partito, in assoluto, l'astensionismo.
Hanno esercitato il loro diritto/dovere di voto, infatti, per questa tornata, solo 3461 su 11787 aventi diritto. Una percentuale bassissima che si attesta al 29,36% e che mette in luce la disaffezione della popolazione al voto e alla politica in generale.
Parlando di numeri, primo partito in città è Fratelli D'Italia che con 987 voti raccoglie il 29,78 %, tra i meloniani la più suffragata è il presidente del Consiglio Meloni (661 voti) che, però, non andrà a ricoprire il ruolo di europarlamentare, a seguire Picaro 229, Ventola e D’Ambrosio con 129 voti.
Seconda forza in campo il Partito Democratico che raccoglie 28,70 % con 951 preferenze. Primo Decaro con 693 voti, seguito da Annunziata 323 e Picierno 184.
Sul podio il Movimento 5 stelle, che nonostante la debacle nazionale, a San Nicandro tiene botta con 468 voti 14,2%. Primo tra i suffragati l’europarlamentare uscente Furore con 133 voti, seguito da Palmisano con 77 voti e Tridico con 66 voti.
A seguire Forza Italia- Noi Moderati che incassa 392 voti e si attesta al 11,83%. Leader di preferenze l’apricenese Dell’Erba che ottiene 238 voti, seguito da Tajani 42 e Ballone 13.
Poi la Lega che ottiene 245 voti pari al 7,39% con Vannacci che incassa 72 preferenze seguito da Patriciello 63 e Marti 61.
A seguire tutte le altre forze che si dividono la restante parte dei voti.