L'ultimatum lanciato la scorsa settimana da Gabriele Mazzone al PdL sannicandrese sulla necessità di appoggiare Nicandro Marinacci alle prossime amministrative non solo non è piaciuto ai dirigenti di San Nicandro Garganico, ma sembra aver generato una risposta quantomai convinta e determinata.
Ieri sera, infatti, il PdL di Gianmario Zaccagnino e l'UDC di Roberto Augello si sono incontrati formalmente, dopo settimane di incontri, titubanze e ripensamenti, per darsi la stretta di mano e sancire un'alleanza che «offre ai partiti, uomini politici, società civile ed economica della città - si legge in un comunicato congiunto - la possibilità di una nuova coalizione aperta a coloro che vi vogliono partecipare attivamente, non solo condividendo il progetto amministrativo, ma offrendo idee e progetti che serviranno a lanciare lo sviluppo socio-economico della città».
E come aveva garantito lo stesso Gianmario Zaccagnino, circa una proposta alternativa da porre all'attenzione degli organi provinciali del partito, c'è anche il candidato sindaco, Costantino Ciavarella, lo stesso che nel 2006 aveva perso le elezioni per la presenza alle spalle di "un grosso macigno", come Vincenzo D'Antuono aveva definito Marinacci durante l'ultima convention del PdL.
Centro-destra praticamente spaccato in due, quindi, con lo sdoppiamento in aperta contrapposizione dei due personaggi che insieme avevano condotto la campagna elettorale del 2006. Mentre dal centrosinistra tutto tace, tranne l'impossibilità da parte del PD, concretizzatasi con l'alleanza PdL-UDC, di combinare nozze con il partito di Casini, corteggiato da mesi attraverso incontri e dichiarazioni dei dirigenti locali di Pozzo Bove.
Ora si attende il riscontro da parte degli organi provinciali del PdL, che tramite Mazzone avevano chiesto proprio a Ciavarella di farsi da parte. Dal canto loro, i pidiellini sannicandresi battono su un aspetto a loro dire fondamentale: Ciavarella è un candidato della PdL, a differenza di Marinacci. Ma c'è di più: con questa mossa da San Nicandro sembrano voler mandare a chiare lettere un messaggio a Foggia, in cui si ribadisce che i candidati e le alleanze vanno scelti da chi vive nel contesto cittadino e non imposti dall'alto.
E vi è aspettativa anche su come la prenderà lo stesso Marinacci, che sembra abbia fatto di tutto, arrivando a scomodare Raffaele Fitto in persona, per garantirsi l'appoggio del partito di Berlusconi alle prossime comunali.
Se è vero che in politica contano poco le parole e tantomeno le carte scritte, molti sono pronti a scommettere che il gioco concluso ieri sera possa essere sbaragliato da volontà superiori e che la partita per le prossime amministrative sia ancora tutta da definire, a distanza di ben dieci mesi dal voto.
Staff di sannicandro.org