Nei giorni antecedenti al Consiglio Comunale, con i colleghi di banco, costituenti l’assise comunale, si è deciso di parlare di videosorveglianza con mio sommo gaudio, data la tematica in argomento. Per dolce natio destino, viviamo in un territorio stregante da un punto di vista geografico-naturalistico, una terra molte volte, purtroppo, non rispettata ed amata, stuprata come una bella donna a cui dover, invece, indirizzare solo esclusive carezze ed effusioni. Boschi, laghi e montagne ed ancor sotto, un mare di storia , la terra di Diomede baciata da Afrodite: è una vista che non appaga mai l’anima che seppur veri amanti dell’esotismo, ci incatena sempre alla nostra terra.
Personalmente contrario all’esterofilia, ho notato in questi anni, che molto spesso nell’amministrazione di un territorio, ci si arrocca su posizioni burrose rivelatesi fragili in termini di benessere e fruibilità di vita. Nella mia umile carriera, seppur già composta da diversi lustri nelle Forze dell’Ordine, ho avuto sempre modo di appurare che laddove non c’era sicurezza non c’era sviluppo: “conditio sine qua non” al benessere, alla salubrità di vita. I dati parlano da sé. La questione criminalità nel Gargano è sempre più allarmante tanto da portare il ministro degli Interni, Minniti, durante il question time alla Camera, ad esporre un piano straordinario contro l’illegalità nel Gargano con la dislocazione sul territorio di reparti altamente specializzati al contrasto alla criminalità, quindi cacciatori di Calabria per i Carabinieri e reparto prevenzione crimine per la Polizia di Stato. Sicuramente l’eco mediatica provocata dall’omicidio di ben quattro persone, a pochi chilometri da noi, due dei quali assolutamente estranei alle dinamiche delinquenziali, freddati solo perché quel giorno avevano deciso di andare a lavoro è stata un’azione a forte impatto criminale, azione che poteva coinvolgere ognuno di noi che magari di sovente siamo in quei luoghi.
Se ad un padre è demandata la responsabilità del buon andamento della propria famiglia ,su di un alto amministratore o chi per lui ,grava l’incombenza del buon andamento di un intera collettività.
Potrebbe passare come devianza, l’estremizzazione del tema sicurezza ma oggi, in questi foschi tempi ed in questo ameno territorio, è più che mai importante, primaria. Rappresenta l’apice e l’origine dello sviluppo di una società civile che vuole crescere mantenendo il presidio sul proprio territorio. Estremizzo ancor da estremista , contrario da sempre a lasciar il paterno ostello per intraprendere strade ignote, variante purtroppo sempre più consueta per i ragazzi di questa città, costretti ad organizzare facili valigie accompagnati da un fugace bacio delle loro madri, quindi mettere la strada sotto le loro suole in direzione ignoto, pur di sopravvivere. A semplice parer del redigente, si è sottovalutato e sottaciuto il pericolo criminalità. Si è sottovalutata l’appetibilità del nostro territorio all’infiltrazione di associazioni criminali importate con cui i nostri confini territoriali collimano, oppure se questi non sono attigui si spalancano le porte ad una falsa aura di accoglienza. Borgo Mezzanone docet.
Entriamo in argomento. Ma la videosorveglianza a San Nicandro? I numeri di spesa pubblica sono raccapriccianti: 250.000 euro per l’installazione ed ancor 70.000 euro per manutenerla. Perché non sono remotizzate presso le sedi preposte? Chi le visiona? L’installazione della videosorveglianza in una comunità è compito della politica ed a quest’ultima è demandato il miglior indirizzo di tale sistema. Ma poi di cosa parliamo se in Consiglio Comunale si odono frasi del tipo: “dove ci sono le telecamere non ci sono reati” oppure “San Nicandro è uno dei paesi più sicuri del Gargano”; frasi, a mio avviso, criogeniche, agghiaccianti, uno scrollo di responsabilità degno del più lacustre dei disimpegni politici. Se tra i miei banchi si spinge ad un innalzamento dei livelli di allerta, tra gli altri più alti si urla , a mo’ di mercato del pesce, che la videosorveglianza non serve quasi a nulla: allora mi chiedo il perché della sua installazione. Maledettamente, purtroppo devo smentire anche questo dato. In evidenza sono in aumento reati di tipo predatorio con i furti di autovetture in primis, furti d’auto commessi a danno di ignari cittadini che, con cane a bordo, durante l’acquisto di frutta si ritrovano, magicamente, senz’auto ma con il fedele amico a quattro zampe accanto a sé oppure saracinesche di garages violate e quindi razzia di auto. Il dato è facilmente riscontrabile anche tra le campagne del nostro, non da tutti, amato comune dove le auto cannibalizzate, oramai, fanno parte dell’arredo naturale. Ancor devo specificare che durante la seduta di Consiglio, ieri, si è declassificata da parte di qualcuno, la funzione di videosorveglianza. Comprendo ma non giustifico l’imbarazzo e l’ignoranza in materia di qualche relatore ma spesso credo che, quando non si sa, si dovrebbe avere la dignità di tacere. Il sistema di videosorveglianza, integrato in una comunità e sviluppato sul territorio, è collocato in aree strategicamente sensibili, utilizzabile quale metodo di indagine dagli Organi preposti. Migliaia sono gli esempi riscontrabili nella realtà fattuale e, personalmente, diverse volte, grazie a questi occhi bionici, si è arrivati a bersaglio dando un nome ed un volto al fautore di un reato. Sicuramente mi sarebbe piaciuto confrontare la cosa con un assessore, competente in materia, alla “Legalità e Sicurezza”, delega volutamente inespressa dall’Amministrazione e quindi inesistente, che, magari, a San Nicandro, avrebbe potuto avere costo zero.
Amare significa proteggere.
A salvaguardia di amori e valori, le mie felicitazioni per l’ormai prossima, Santa Natività.
Consigliere Pietro Paolo Mascione