Consiglio comunale: passa bilancio di previsione

La maggioranza tiene. Squeo, 'abbiamo evitato un disastro'

Tiene banco l’Amministrazione Squeo che, nel Consiglio comunale di ieri pomeriggio, ha approvato il Bilancio di Previsione 2010 apprestandosi, nonostante le evidenti e reiterate difficoltà, a divenire la prima amministrazione più longeva nella storia repubblicana di San Nicandro Garganico (precedentemente i mandati dei sindaci duravano quattro anni, ndr).

Allineata e compatta l’attuale maggioranza di governo, ad eccezione di Domenico Pantaleo (SEL-Socialisti) che, dopo la revoca della delega assessorile a Tommaso Sticozzi, ha ormai assunto la consuetudine di andar via subito dopo l’appello iniziale.

Presenti per l’opposizione Mario Giordano (Udeur), Costantino Ciavarella (PdL), Roberto Augello (Udc), Michele Caruso (Pop. Lib.) e Cinzia Pescara (Io Sud).

Ad aprire l’assise una comunicazione del Sindaco Costantino Squeo, che ha informato i presenti sulla convocazione, per il prossimo 26 maggio, alla Regione Puglia, per firmare l’accordo di programma che garantirà il finanziamento del PIRP, con le modifiche apportate nel penultimo accapo del giorno, passato all’unanimità.

Quindi una lunga serie di interrogazioni da parte di Giordano, delle quali tre intese a capire la natura di alcuni atti, considerati del tutto illegittimi da Giordano e per i quali lo stesso chiede la costituzione di una Commissione consiliare di inchiesta, prodotti dal responsabile del Servizio Territorio del Comune Adelmo Marrocchella colpevole, secondo Giordano, di aver negato un permesso di costruire in zona B0 nell’ambito del ‘Piano Casa’, di aver conferito a se stesso l’incarico di progettazione per il Centro Accoglienza per Minori (Asp Zaccagnino) violando due norme cardine del codice per gli appalti e di aver nominato ancora se stesso come tecnico incaricato per la progettazione dell’impianto complesso di biostabilizzazione.

In merito a quest’ultimo argomento, Giordano chiede come mai l’Amministrazione continui sulla strada della «megadiscarica» dopo che, su iniziative del Comitato Civile Antidiscarica, il Ministero dell’Ambiente ha chiesto copia degli atti e ci sia un procedimento giudiziario in atto presso il TAR del Lazio «Non vorrei – ha dichiarato Giordano – che qualcuno sulle spalle dei cittadini e approfittando dell’onestà del sindaco e degli amministratori pensi solo a qualche grosso affaire. Chiedo ancora a tutti – ha concluso – di unirci nella revoca alla delibera di Giunta sull’impianto, in attesa del responso del Ministro e del TAR. In caso contrario valuteremo di coinvolgere presto la Corte dei Conti».

Infine altre due interrogazioni, sempre di Giordano: una sul ritardo nella liquidazione delle borse di studio, nonostante i fondi siano già stati accreditati dalla Regione, e l’ultima sulla questione del Museo Civico, per cui ha rievocato le circostanze di istituzione sotto la prima amministrazione Marinacci e l’importanza fondamentale di una struttura del genere, annunciando sobillazioni popolari. Segue la chiarificazione da parte del Sindaco Squeo, che spiega alcuni passaggi rimarcando come il modo di intendere il museo da parte dei gestori, non collimi affatto con la definizione di museo civico, per cui si necessita semplicemente una regolamentazione. Contestualmente, Augello richiede copia di tutti i documenti, anche epistolari, riguardanti l’argomento.

Quindi, veloce carrellata sugli accapi seguenti (Determinazione prezzi alienazione/cessione in diritto di superficie anno 2010 - Approvazione piano delle alienazioni e valorizzazioni dei beni non strumentali all'esercizio delle funzioni istituzionali - Aliquote dell'imposta comunale sugli immobili (I.C.I.) per l'anno 2010 - Programma triennale delle OO.PP. per il triennio 2010/2012), tutti di natura tecnica e propedeutici al bilancio, approvati tutti a maggioranza, con il voto contrario dell’opposizione per due (prezzi alienazione beni e piano OO.PP.) e l’astensione per i rimanenti.

Segue l’attesissima discussione sul bilancio, introdotta dalla relazione dell’assessore Riccardo Tricarico, che rimarca come si tratti del quarto bilancio per l’attuale amministrazione che rappresenta, quindi, anche un monitoraggio del mandato.

Quindi una rassegna del risanamento generale e di come siano state affrontate nei dettagli situazioni debitorie importanti come Mucafer, discarica di Vieste e San Nicandro Tributi. L’illustrazione dei vari progetti in dirittura d’arrivo è passata, poi, per la precisazione che si tratta di un bilancio ‘realistico’ che, come ha spiegato Tricarico, tiene conto solo delle opere effettivamente finanziate.

Un passaggio di rilievo ha riguardato il ridimensionamento della rete scolastica: «Se ci saranno dei perdenti cattedra – ha precisato Tricarico – ciò non è dovuto affatto alla razionalizzazione che abbiamo operato, ma esclusivamente alla riforma Gelmini. Noi - ha continuato – abbiamo operato proprio per contenere questo problema: ad esempio, abbiamo investito ulteriormente sulla mensa, permettendo di tenere altre quattro classi a tempo pieno».

Gli interventi dei consiglieri di minoranza hanno attaccato soprattutto un “carattere fittizio” del bilancio: «Non si capisce su cosa si basa, se già lo scorso anno si prevedevano entrate da alienazioni di beni come il Favaro, che non sono mai avvenute» è il commento di Caruso. «Un bilancio che non ha nessuna novità, fatto solo per permettere a questa amministrazione di tirare avanti alla rinfusa» le conclusioni di Ciavarella che, inoltre, ha chiesto la convocazione di un consiglio monotematico per capire bene la situazione debitoria, anche in vista delle elezioni del prossimo anno. Situazione debitoria sostanzialmente riconosciuta anche da Giordano, che ha giudicato una iattura la questione Mucafer giudicandola, tuttavia, come gestita male dall’attuale amministrazione che «non ha ridotto un euro della debitoria – ha dichiarato Giordano – e nelle uscite ha voluto malamente imitare le amministrazioni precedenti, facendo il passo più lungo della gamba».

La maggioranza è intervenuta a voce del capogruppo PD Leonardo Di Monte, che ha tracciato una situazione davvero preoccupante, in cui l’Ente è senza le minime risorse, per uscire dalla quale non ci sono strade se non una convergenza di tutte le forze responsabili attorno ad uno stesso tavolo.

Infine, l’intervento del sindaco Squeo: «Forse sfugge la drammaticità della situazione in cui abbiamo trovato l’Ente: siamo passati dai “debiti mentali” (riferendosi ad una ricorrente affermazione di Marinacci, ndr) ai debiti reali. Era alle porte il procedimento di dissesto finanziario, che avrebbe ridotto i servizi ai cittadini del 60% e aumentato le tariffe del 100%: noi abbiamo ereditato questo e lo abbiamo evitato con coraggio». La votazione ha riportato gli undici voti favorevoli della maggioranza e quattro contrari dell’opposizione.

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