Ieri sera Forza Italia ha fatto sentire la propria voce dopo la rottura con l'amministrazione Gualano e lo ha fatto con una conferenza dai toni molto duri, intitolata: “Le verità di Forza Italia”.
Presenti tutti i dirigenti locali del Partito: dagli ex Assessori Costantino Ciavarella e Lorena Di Salvia, ai Consiglieri comunali Vincenzo Giagnorio, Luca Maruzzi, Giuseppe Ritoli e Giovanni Villani, a Giovanni D'Emma, Vice-Coordinatore provinciale del partito, nonché un ampio gruppo di simpatizzanti ed elettori del Partito che hanno riempito la piccola sede di Corso Umberto I.
I toni sono stati molto duri sin dalla relazione iniziale di Costantino Ciavarella, che ha aperto rivolgendo un ringraziamento ai colleghi Luigi Vitali e Giandiego Gatta (rispettivamente Coordinatore Regionale e Consigliere Regionale di Forza Italia) per la solidarietà espressa nei confronti della locale sezione di Forza Italia dopo l'esclusione al Comune ed ha proseguito con parole forti come “Forza Italia fatta fuori”, sottolineando come il Sindaco Gualano abbia “mancato di rispetto all'elettorato”, escludendo il partito berlusconiano.
“Forza Italia ha sempre lavorato con rispetto e continuerà a farlo per il bene della città” è l'incipit di Ciavarella, che ha lanciato, inoltre, una durissima accusa nei confronti del Sindaco e dell'Amministrazione: “tradimento del patto di coalizione”, nonostante l'impegno del partito.
E proprio parlando di tradimento, l'ex Vice-Sindaco ha alzato la voce, con rabbia, mostrando anche una copia del documento (il cosiddetto “Patto di Coalizione”) firmato dai “forzisti” e da Gualano prima delle ultime elezioni, due anni fa, ed ha elencato alcuni dei valori che Forza Italia ha cercato sempre di rincorrere, come il rinforzo del tessuto sociale, “impaurito ed impoverito”, nonché “la fiducia” - riferendosi alla fiducia nei confronti di Gualano e della sua lista civica. Ciavarella arriva poi a “snocciolare” la questione Tasi e Tari: “Forza Italia ha voluto mantenere la promessa indicata in quel patto e il 29 luglio di quest'anno ha presentato in Consiglio il documento per l'agevolazione su Tari e Tasi”, continua, “pur essendo noi consapevoli di dover suscitare l'irascibilità del Sindaco”, sottolineando che il partito aveva solo intenzione di andare incontro ai cittadini sannicandresi con decurtazioni di 100 Euro sulla prima abitazione e del 25% per i cittadini over 65.
Il resto è la cronaca di una dura separazione, più o meno, nota a tutti in paese. Almeno per quanto riguarda le 2 delibere annullate dal Consiglio del 11 settembre scorso. Ed è proprio sull'argomento che Ciavarella aggiunge: “Avevo richiesto anche un incontro con il Sindaco” per ulteriore discussione e per avere una risposta proprio dal primo cittadino. Incontro che, a quanto pare, non c'è ancora stato. Ciavarella sottolinea la dura “opposizione”, proprio di Gualano, alle loro mozioni sulla riduzione delle tasse comunali e aggiunge, senza mezzi termini, che “non è sufficiente da parte del sindaco rispondere semplicemente dicendo che si sarebbe andato incontro a eventuali problemi penali per l'amministrazione”. Poi aggiunge: “proprio nel Consiglio del 11 settembre il partito aveva indicato anche una serie di coperture economiche da cui attingere”.
In seguito, in maniera molto precisa e con delibere alla mano, Ciavarella passa poi ad elencare esempi di alcune città italiane in dissesto (cita tra le tante anche Alessandria, Potenza e Viareggio) che sono riuscite ad applicare una (minima) riduzione sulle tasse e/o agevolazioni nel 2014 ed articola, duramente, il suo “j'accuse” al Sindaco, accusandolo - persino - di incapacità.
Continua l'ex Vice-Sindaco, nella sua relazione: “un dirigente comunale boccia la riduzione e il Sindaco approva.”, aggiungendo: “il Dirigente comunale non è la politica a San Nicandro”, ipotizzando un “inciucio”, dopo quanto successo in questi ultimi giorni al suo partito.
Ciavarella, che ora spinge i “forzisti” a un'opposizione dura, apprezza, tuttavia, l'operato dell'opposizione, in particolare quella di Matteo Vocale e del suo partito, a cui rivolge “un plauso per il suo comportamento in questa delicata fase e per rispetto del suo elettorato”, ponendo il giovane dirigente di centrosinistra come esempio di coerenza ed accusando Gualano di non averne avuta nel rispettare il “Patto elettorale” per il centrodestra, enfatizzando - inoltre - la sua linea del “No ad approcci para-politici, ma politici”.
Ciavarella conclude il suo lungo intervento sottolineando anche il “non legame di Forza Italia con le poltrone”, il disappunto del suo partito sul Bilancio preventivo 2015 e rivendicando, inoltre, il duro lavoro svolto da lui e dall'intero gruppo di Forza Italia “sull'atto di riduzione di 9 milioni di euro sul debito, ottenuto grazie al lavoro di Forza Italia”. E ancora sulla riduzione della debitoria comunale: “il 4 agosto [2014] arriva l'accordo che all'inizio era di 6 milioni di euro circa, mentre poi, ad ottobre [2014], la somma arriva a 8.8 milioni di euro”. In virtù della somma ottenuta, l'ex Vice-Sindaco, comunque, si dice contento d'aver fatto il suo lavoro al meglio, anche se ha dovuto lasciare il suo ufficio in Via Rota.
Chiude poi parlando anche da ex-Assessore ai Servizi Sociali e non risparmia l'ennesima “frecciata” all'Amministrazione, in particolare sulle Giunte: infatti, rievoca una delle prime delibere approvate – ed effettivamente mai messe in atto – sul trasporto degli invalidi alle terme (di Castelnuovo) a costo zero, sottolineando il fatto che alle sue domande sull'argomento non ha ricevuto risposta dal Sindaco.
Lorena Di Salvia, invece, esordisce ringraziando i 4 Consiglieri di Forza Italia per il supporto in un momento così delicato e definisce il suo intervento un mero “discorso politico”. Parla con toni molto accesi la giovane rappresentante “forzista”, alzando subito la voce contro Gualano e sulla “mancanza della politica”. Secondo l'ex Assessore “abbiamo assistito alla politica che sta al volere dei dirigenti del comune”, e ancora “è venuta a mancare la necessità”. Secondo Di Salvia - infatti - è venuta meno la “coerenza” da parte di Gualano, nonostante Forza Italia abbia portato a Gualano ben 1300 voti alle elezioni comunali di due anni fa, aggiunge.
Passa, poi, a parlare di Realtà Italia, partito con cui la Di Salvia era candidata alle scorse elezioni insieme a Luca Maruzzi e rievoca la loro scelta di passare nel centrodestra e in Forza Italia proprio per appoggiare, con responsabilità, il Sindaco che, invece, li “ripaga tradendo il suo elettorato e mettendo Forza Italia fuori”.
Di Salvia, alza la voce sulla ormai ex “larga coalizione” del centrodestra e parla di lavoro egregio svolto da lei e da Forza Italia, “nonostante – aggiunge – la quasi totale mancanza di fondi per organizzare eventi culturali o sportivi”, settori di cui Di Salvia è stata responsabile negli ultimi 2 anni.
In seguito, Di Salvia fa il “punto”, sulla “revoca arrivata senza indugi”, facendo eco a quanto detto da Ciavarella: “questa è para-politica, non politica”. La giovane “forzista”, con parole molto dure e la voce, a tratti, rotta dalla rabbia del momento, si sfoga e rivendica il lavoro fatto da lei e dal direttivo di Forza Italia per ottenere i fondi per le scuole, lavoro svolto “per rispondere al patto con Gualano e con la popolazione”. Di Salvia è un fiume in piena e parla di “alleanza ad personam e spuria”, dicendo la sua anche sugli ex-alleati di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale: “prima dentro, poi fuori”, in quanto lei sospetta una probabile nomina assessorile proprio per uno dei membri del partito del Consigliere Matteo La Torre.
Di Salvia dice che non vuole “entrare nel pancotto” e che lavora e continuerà a farlo per il bene del suo paese e, nel suo lungo intervento, legge ai cittadini accorsi nella piccola sede locale di Forza Italia alcune delle parole scritte dal Sindaco sul suo lavoro e sulla motivazione della revoca da Assessore, arrivata per “importanti e persistenti divergenze su alcuni aspetti del programma”. Conclude con l'accusa di “mancanza di democrazia su due delle persone più votate a San Nicandro alla scorsa elezione: Ciavarella e lei come donna più votata”. Chiude invitando il Sindaco alle dimissioni, promettendo una dura opposizione dopo “lo schiaffo” che il suo partito e l'elettorato di centrodestra hanno dovuto subire.
Il consigliere Vincenzo Giagnorio esordisce, invece, parlando di “voci contrastanti” che si sono susseguite negli ultimi giorni sulle revoche dei due Assessori di Forza Italia e sottolinea come i due Assessori “siano stati cacciati da Gualano a causa del comportamento dei Consiglieri di Forza Italia, che doveva essere allontanata dal Palazzo Città”. E ancora “come possono due persone diverse commettere gli stessi errori? Il Sindaco, dunque, ha agito per vendetta!”. Giagnorio enfatizza anche il fatto che Forza Italia, più degli altri, ha voluto fortemente la riduzione sulle tasse e che il Sindaco non avrebbe dovuto votare contro. Inoltre, riporta all'attenzione dei presenti il fatto che, sin dal 2014, “Forza Italia non votò per le tasse al massimo, perché già da allora voleva far qualcosa per abbassarle”. Nemmeno Giagnorio si risparmia nell'attaccare il Sindaco sul Bilancio preventivo 2015 e sulle voci di spesa non accettabili (e cita le altissime spese del Comune per mezzi e carburanti, pari a oltre 25.000 euro, con la legge che pone un tetto massimo di 10.800 euro).
Il giovane di Forza Italia continua dicendo che il partito ha studiato vari modi per cercare di abbassare la tassazione, tra cui l'esame accurato di delibere di altri comuni in dissesto per cercare di capire come sia stato fatto da altri comuni in dissesto finanziario. Giagnorio conclude con frasi forti e lapidarie: “il Sindaco non voleva assumersi le proprie responsabilità”, “Forza Italia ha dato la spinta a Gualano per entrare a Palazzo Città”, “Vi è un tradimento in atto”, tuttavia, Forza Italia continuerà a lavorare e ad approfondire l'argomento “riduzione tasse” per il bene della città, aggiunge.
I vertici di Forza Italia sono “un fiume in piena”, alzano la voce, spesso con rabbia, e i presenti applaudono gli interventi dei dirigenti intervenuti.
Prende la parola il Consigliere Giovanni Villani che parte dalla considerazione di come la larga ed ampia alleanza di centrodestra contava ben 5 tra partiti e liste civiche, gran parte delle quali, oggi, si sono “perse per strada”. Accusa anch'egli, duramente, il Sindaco di aver fatto “captatio benevolentiae”, poiché “[...] se il Sindaco non avesse accettato, se ne sarebbe andata Forza Italia”. E pone l'accento su chi era ed è ancora oggi con Gualano, citando Forza Italia, Realtà Italia e 2.0 tra quelli “fuori dai giochi” così come parte del Movimento Schittulli. “Rimane solo Oppure Voi, che ora va a braccetto con Tu nel Cambiamento”, dice Villani, riferendosi alla lista civica di Valentino Altieri, prima all'opposizione ed ora in forza nella maggioranza.
E ancora, con toni molto velenosi: “Forza Italia voleva meno tasse e aiuto ai bisognosi, il Sindaco non ha voluto queste detrazioni”, “[...] lui non vuole prendersi le responsabilità e scappa davanti ai problemi”. Il Consigliere parla di 30.000 euro circa di detrazioni volute dal suo partito e si chiede ancora come mai altrove fosse stato possibile ridurre le tasse mentre a San Nicandro no, dando la colpa “al comune”, che ha bocciato quanto proposto da loro.
Villani conclude (rivolgendosi all'ex Vice-Sindaco Ciavarella) dicendo che, probabilmente, il Partito aveva sbagliato nel credere in Gualano come candidato sindaco del centrodestra, due anni fa, e che “continuerà a non fare sconti all'Amministrazione”.
Giuseppe Ritoli, ultimo a prendere la parola tra i Consiglieri, torna – brevemente - su quanto detto dal collega Villani e dice che il Partito non ha sbagliato, “siamo orgogliosi e corretti”, “abbiamo scelto per qualità della persona, ma Gualano si è dimostrato un uomo qualunque” e rincara la dose “non si aveva bisogno di un Sindaco telecomandato”, e ancora: “ha sbagliato il Sindaco e il Presidente del Consiglio Comunale”, citando, nuovamente, come aveva già fatto nel suo intervento allo scorso Consiglio Comunale, Verga e i Malavoglia: “naufragheranno con il loro carico di lupini e lenticchie”.
La conferenza volge al termine, Forza Italia ha esposto in maniera piuttosto chiara le sue verità e Ciavarella (ri)prende la parola prima di chiudere lanciando un nuovo slogan, provocatorio, rivolto all'Amministrazione: “Oppure Io nel Cambiamento”, parafrasando i nomi delle liste civiche Oppure Voi e Tu nel Cambiamento e scagliando l'ennesima freccia infuocata contro il Sindaco: “Il Sindaco non sapeva fare il Sindaco”. Parole dure e velenose, a tratti urlate dai rappresentati di Forza Italia che mettono in luce come il rapporto tra l'Amministrazione Gualano e il partito berlusconiano si stesse, ultimamente, deteriorando: da una parte un Sindaco “rappresentante legale” della legge, dall'altra un partito deciso a fare di tutto pur di “limare” le altissime tasse che gravano sulle spalle dei contribuenti sannicandresi.
Le domande da parte della stampa chiudono la conferenza: Ciavarella risponde e sottolinea, inoltre, che il suo partito si è prodigato per la cosiddetta Procedura semplificata per le pretese creditorie dell'Ente e di aver definitivamente chiuso con Gualano e la sua Amministrazione, essendo venuti meno i presupposti programmatici e politici per poter continuare a governare insieme.
Sarà opposizione dura, quindi, per i “forzisti”. Impossibile ricucire lo “strappo” e pensare a nuove alleanze dopo quanto successo: Forza Italia è out, Gualano continuerà a governare. Non sappiamo se il Sindaco riuscirà ad avere i numeri fino al 2018. Ciò che conta, ora, è che ognuno si assuma le proprie responsabilità.