Si svolgeranno domenica 24 febbraio (dalle 8 alle 22) e lunedì 25 febbraio (dalle 7 alle 15) le elezioni politiche per eleggere i rappresentanti del popolo italiano al Parlamento, suddivisi tra Camera e Senato.
Gli schieramenti in campo sono un raggruppamento del centro-destra con PDL-Lega Nord, la Destra, Fratelli d’Italia, Grande Sud; un’aggregazione cosiddetta centrista formata da UDC-FLI-Con Monti per l’Italia con candidato presidente Monti; un’unione di centro-sinistra con PD-SEL-CD che candida Bersani presidente; poi ci sono liste non aggregate a coalizioni come il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo; Rivoluzione Civile che candida l’ex magistrato Antonio Ingroia sostenuto anche da Federazione della Sinistra-IDV-Verdi, Movimento Arancione; ci sono infine altre formazioni minori.
Questa legge elettorale, la cosiddetta "Porcellum", non ci dà la possibilità di scegliere i candidati perché sono scelti dai segretari dei partiti ed eletti in base alla loro posizione in lista.
Devono essere eletti 630 deputati per la camera e 315 per il Senato (oltre a quelli scelti all’estero, in Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige); la Puglia (XXI circoscrizione elettorale) deve eleggere 42 Deputati e 20 Senatori.
Per eleggere i deputati alla Camera, un partito o lista deve avere almeno il 4% dei voti, se sta in una coalizione che supera il 10 %, invece basta il 2%.
Il premio di maggioranza prevede l’elezione di 340 deputati per la coalizione con la maggioranza relativa e il resto ripartito tra le altre liste che hanno superato lo sbarramento.
Al Senato invece lo sbarramento è l’8% dei voti, se invece la lista sta in una coalizione che supera il 20%, basta il 3%. Il premio di maggioranza al Senato avviene su base regionale, cioè è garantito almeno il 55 % dei seggi alla coalizione vincente (nel caso della Puglia 11 su 20).
Molti purtroppo decideranno di non andare a votare. Questa non è una soluzione poiché il numero degli eletti rimane invariato e ci priveremmo anche di quel poco di potere di scelta che ci rimane: il voto del 24 e 25 febbraio 2013.
Per votare, come sempre, occorre presentarsi con la tessera elettorale e un documento di riconoscimento. Chiunque abbia smarrito la tessera elettorale, oppure abbia riempito tutti i bolli, può recarsi presso l’ufficio elettorale per ritirarne una nuova.
Si ricorda, infine, che è tassativamente vietato introdurre nelle cabine di votazione telefoni cellulari e apparecchiature che permettano di comunicare con l'esterno o di fotografare e filmare immagini: è prevista una severa ammenda per i contravventori.
Staff sannicandro.org