Si è tenuta ieri sera la prima Assemblea generale di iscritti e simpatizzanti del Partito Democratico di San Nicandro Garganico a 5 mesi dalla elezione del nuovo gruppo dirigente guidato dal segretario Matteo Vocale, un periodo definito «di rodaggio organizzativo» dal leader locale dei Democratici.
Rilevante la partecipazione, per una sala riunioni gremita come non si vedeva da un po' e con la presenza di molti volti nuovi alle stanze di Pozzo Bove. «Sala riunioni gremita, ci siamo rivisti in tanti, altri li ho visti per la prima volta. Una certezza la devo cogliere: San Nicandro ha voglia di partecipare al suo futuro e questo è un ottimo punto di partenza». Così il segretario ha commentato al termine del consesso.
Una relazione di circa mezz'ora quella del neosegretario, che ha inteso condividere le impressioni generali successive al voto di qualche settimana fa. Qualche parola anche sul nuovo corso del contesto nazionale: «la politica tende ormai non più a fare i conti con il berlusconismo, ma è emersa con forza una nuova compagine, quella dei cittadini delusi, che nel peggiore dei casi non si recano più a votare oppure hanno deciso di istituzionalizzare il fronte della protesta aderendo all'ormai noto M5S, una realtà sicuramente utile all'Italia nella presa di coscienza civica auspicata da sempre dal PD ma che, nelle parole e nei comportamenti del suo leader stride fortemente con l'ordinamento democratico del nostro Stato».
In calce alla relazione un accenno alla situazione locale, sulla quale il segretario ha ribadito la necessità, a brevissimo termine, di un incontro pubblico con la città. Nel rivangare la scelta politica di favorire, al ballottaggio dello scorso anno, la vittoria di Vincenzo Monte e della sua coalizione, Vocale ha dichiarato che non c'è nulla di cui pentirsi per il passato e che altra cosa è constatare che così non va oggi: «Da nuovo segretario, col senno di poi, mi sarebbe molto facile dire che abbiamo sbagliato, me ne laverei le mani e andrei avanti. Ma la mia responsabilità mi porta a dire che così non è. La nostra fu una scelta politica e basta. Non c'è mai stato né ci sarà nessun accordo con chi oggi governa la città grazie ai nostri voti e oggi sembra impacciato addirittura nel dirci quello che vuole fare per evitare il peggio. Si è pensato solo ad accantonare ciò che è stato iniziato prima senza rimpiazzare con idee nuove».
Sulla situazione debitoria ormai al collasso e in riferimento al termine fissato dalla Corte dei Conti per il piano di rientro «Noi, come forza responsabile di opposizione - ha dichiarato Vocale - abbiamo il dovere di dire qual è la nostra alternativa. Avremo pochissimo tempo per elaborarla, ma ci saremo, puntuali, a riempire tutte le falle, e sono tante, aperte dal non decisionismo e da un rapporto troppo algido, da parte di chi ci amministra, con il dramma che il Comune sta vivendo».
Numerosi gli interventi, improntati per lo più sul sostegno al nuovo gruppo dirigente e sulla necessità di ampliare la voce del partito all'esterno e di raccogliere i bisogni dei tanti cittadini che «spesso, in crescente numero, si rivolgono a noi riconoscendoci serietà e lealtà». Ad intervenire anche il capogruppo consiliare del PD Costantino Squeo, già sindaco della città che ha invitato il nuovo gruppo dirigente a «liberarsi della tentazione di guardare indietro, se non per apprendere dagli errori commessi e per trarre spunto dai tanti punti di luce che, seppure in sordina, ci sono stati».
«Ho scelto di impegnarmi in un partito - ha poi concluso Matteo Vocale - perché come in una grande famiglia che si rispetti, dove ci sono i figli, i nipoti ma anche i nonni, qui ci trovo tante teste canute, da cui apprendere il sacrificio, il lavoro, la famiglia e i valori oggi sempre più rari. Un partito, ha sempre una carta in più, perché nella sua lunga storia, ha gambe solide su cui camminare verso il futuro».
Comunicato stampa Partito Democratico